Terrorismo, l’allarme dall’Onu sui nuovi foreign fighters: possibili attacchi entro la fine del 2019

Gli esperti delle agenzie di intelligence sostengono che i rischi principali per l’Europa vengono da circa 6mila combattenti partiti verso Iraq e Siria

Secondo un rapporto delle Nazioni unite, esiste la minaccia di una possibile serie di attentati dell’Isis entro la fine del 2019. Stando al documento degli esperti del Security council, emerge un quadro allarmante del movimento estremista globale, che rappresenta ancora un pericolo nonostante il calo delle attività terroristica negli ultimi tempi. Secondo l’Onu, sono stati individuati circa 30 mila stranieri che hanno viaggiato fino alle aree sotto il controllo del “califfato” per arruolarsi e che potrebbero essere ancora vivi. «Le loro prospettive future – riporta il documento – saranno di interesse internazionale per il prossimo futuro. Alcuni potrebbero unirsi ad al-Qaeda o altre sigle terroristiche che potrebbero emergere. Alcuni diventeranno nuovi leader e radicalizzato».


Il rapporto si basa sulle informazioni fornite dalle agenzie di intelligence degli Stati membri delle Nazioni Unite e offre uno spaccato del pensiero collettivo tra i servizi di sicurezza di tutto il mondo. I rischi principali in Europa vengono dai circa 5-6mila combattenti stranieri che sono partiti dall’Europa verso la zona di conflitto in Iraq e Siria. Di questi, il 75% si è unito all’Isis. Le vittime dichiarate ammontano a 30-40 mentre dal 10 al 15% restano detenuti nella regione, dal 10 al 15% sono stati trasferiti e dal 30 al 40% sono tornati in Europa.


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