Funerali di Gimondi, migliaia per l’ultimo saluto all’eroe del ciclismo italiano:

Una folla di due mila persone si è riunita per salutare il campione. Merckx: «Non arrabbiatevi se non verrò al funerale ma non ce la faccio, sto troppo male»

Oggi a Bergamo l’ultimo saluto a Felice Gimondi, scomparso lo scorso 16 agosto dopo un bagno nelle acque dei Giardini-Naxos, a Taormina. In migliaia hanno voluto dare l’addio all’uomo e al campione. Tanti i corridori arrivati: da Francesco Moser a Beppe Saronni, Paolo Savoldelli, Moreno Argentin e Giambattista Baronchelli.


Ai funerali c’era anche Tonina, la mamma di Marco Pantani, quest’ultimo legato a Gimondi dalla vittoria della Grande Boucle, quando nel 1998 il corridore bergamasco salì sul podio degli Champs-Élysées per festeggiare la vittoria del pirata.


Non ha potuto esserci invece Eddie Merckx, il rivale storico di Gimondi: «Non arrabbiatevi se non verrò al funerale ma non ce la faccio, sto troppo male. Vi prometto, verrò a trovarci, staremo di nuovo insieme». Queste le parole del “cannibale” affidate alle pagine della Gazzetta dello Sport.

Felice Gimondi sul podio del Tour de France con Marco Pantani, 2 agosto 1998

A celebrare la funzione il vicario generale della diocesi di Bergamo, monsignor Davide Pelucchi, che ha tracciato i momenti importanti della vita del campione. Ma il ricordo più intimo è stato quello di monsignor Callioni. «Celebriamo un vero cristiano – ha sottolineato dal pulpito -. Ha sempre cercato il valore della famiglia, del lavoro, della fede dei semplici, le virtù della costanza, dell’onestà della prudenza, della fedeltà. Abbiamo bisogno di fare memoria dei mille momenti in cui Gimondi è entrato nella nostra vita per dirgli grazie. Grazie per le sue vittorie e anche per le sconfitte. Sempre da vero campione. Ci ha insegnato che non si può sempre vincere»

Una grande folla ha partecipato ai funerali del campione, tra i sette ciclisti al mondo ad aver vinto almeno una volta tutti e tre i grandi giri (Tour de France, Giro d’Italia e Vuelta). Numerosi anche i ciclisti dilettanti venuti con la divisa da gara a rendere omaggio in bicicletta al vecchio ciclista, nato a Sedrina 76 anni fa.

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