Nonostante abbiano dedicato la propria vita allo sport e alla cura ella propria persona, gli atleti professionisti sono «i soggetti coi denti peggiori rispetto al resto della popolazione».
A dimostrarlo è stato un gruppo di studio dell’University College of London che ha analizzato un campione di 352 sportivi. Il danno sulla dentatura sarebbe ascrivibile a un abuso di energy drink, barrette e gel.
Il che sembra quasi impossibile se si pensa che secondo la ricerca il 94% degli atleti si lava i denti due volte al giorno, rispetto al 75% della media generale.
Poi il 44% utilizza regolarmente il filo interdentale, rispetto al 21% della popolazione. Eppure il 49% degli atleti considerati ha carie non trattate; e il 32% ha riferito addirittura che la salute orale ha un impatto negativo sull’allenamento e sulle prestazioni.
Julie Gallagher, una delle ricercatrici dell’Eastman Dental institute dell’Ucl ha spiegato al Guardian quali sono i fattori che portano al deperimento dei denti: «Lo zucchero in questi prodotti aumenta il rischio di carie e l’acidità aumenta il rischio di erosione. Ciò potrebbe contribuire agli alti livelli di carie e all’erosione acida che abbiamo visto durante i controlli dentali», ha detto.
Nulla di nuovo sotto il sole per Gallagher che ha sottolineato che l’87% degli sportivi intervistati dice di far uso regolarmente di energy drink; il 59% di barrette energetiche e il 70% di gel.
Il precedente
Nel 2012, un gruppo di medici di origine britannica, svedese e svizzera, aveva condotto uno studio il cui report è stato in seguito pubblicato sul British Journal of Sports Medicine. Lo studio faceva riferimento a un’indagine condotta su 300 atleti di 25 diverse discipline, provenienti un po’ da tutto il mondo circa la loro igiene orale.
Inutile dire che, nella maggior parte dei casi, gli specialisti avevano diagnosticato «scarsa salute della bocca» con danno all’apparato dentario, sofferenze alle gengive, carie ed erosione dello smalto.
C’è che, però, sette anni fa le conclusioni della ricerca non avevano portato alla stessa tesi di oggi: era infatti stata scartata l’ipotesi sulle bevande zuccherate e le barrette energetiche.
Tuttavia, la saliva analizzata era «sempre più ridotta in quantità e con un pH sempre più elevato con il crescere dei carichi di esercizio».
«Gli atleti devono prendere in considerazione cambiamenti di comportamento come l’uso di fluoro aggiuntivo al colluttorio, visite dentistiche più frequenti e riduzione delle bevande sportive», avevano concluso i medici.
In copertina: Jim Leighton, portiere dell’Inghilterra degli anni ’90 | Facebook
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