Intercettazioni e prescrizione alla prova del nuovo governo Conte: telefonata tra Bonafede e Orlando

Appena insediatosi al ministero, l’esponente M5s aveva lavorato per la proroga dell’entrata in vigore della legge firmata da Orlando sulle intercettazioni e ribattezzata dai 5 Stelle “legge bavaglio”

Immigrazione, infrastrutture e giustizia. Su questi tre temi il governo Conte 2 sarà messo subito alla prova, come testimoniano le dichiarazioni degli ultimi giorni sulla stampa. L’ultima sollecitazione è arrivata, infatti, dal numero due del Pd, Andrea Orlando che è stato ministro della Giustizia nei governi presieduti da Renzi e Gentiloni.


Cosa ha detto Andrea Orlando

«Non si può pensare che un nuovo governo prenda per buono un testo che è stato costruito da due forze politiche che non ci coinvolsero minimamente, e di cui una era la Lega. È ragionevole che si ricominci la discussione», spiega Orlando in un’intervista al quotidiano La Stampa riferendosi alla riforma della giustizia del ministro Alfonso Bonafede.


L’avvocato siciliano, appena insediatosi al ministero, aveva lavorato per la proroga dell’entrata in vigore della legge firmata da Orlando sulle intercettazioni, e ribattezzata dai 5 Stelle “legge bavaglio”. Attualmente la proroga arriva fino al 31 dicembre 2019. Interrogato su questo punto il giorno prima del giuramento al Quirinale, Bonafede aveva detto ai giornalisti: «Ma secondo voi rispondo oggi su questo? Buon lavoro». 

Andrea Orlando | Fonte Ansa

Andrea Orlando cerca di non innescare polemiche con i “nuovi” alleati 5 Stelle: «Su due o tre cose siamo già d’accordo e possiamo cominciare a lavorarci subito, intanto possiamo discutere per trovare un’intesa su quello che ci vede più distanti». Un concetto che ha ribadito anche successivamente con una nota.

Blocco della prescrizione

E tra i temi di cui Pd e 5 Stelle dovranno discutere a breve c’è anche il blocco della prescrizione, che entrerà in vigore da gennaio.

Foto in copertina: Ansa

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