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Franceschini spalanca le porte al M5s per le Regionali: «Costruiamo la casa con le pietre che ci siamo lanciati»

15 Settembre 2019 - 16:30 Redazione
«Non vogliamo usare la parola fascismo, ma avevamo il dovere di fermare questo incubo». E sull'alleanza con il M5s: «Dobbiamo costruire la casa comune con i sassi che ci siamo tirati contro»

«Disse Mussolini: “Dobbiamo riuscire a trasformare la paura in odio”. Non vogliamo usare la parola fascismo. Ma siamo di fronte al massimo di pericolosità che può esserci in una democrazia occidentale nel 2019».

Sono queste le parole del ministro della Cultura Dario Franceschini, pronunciate durante il suo intervento di chiusura della convention di AreaDem a Cortona. Parole che arrivano in concomitanza con le cronache da Pontida, dove in questo weekend si sta tenendo il raduno della Lega.

«Sapete cosa ha detto Salvini poco fa? Che quel ragazzo ieri ha usato toni sbagliati, come se invece i contenuti usati contro il presidente Mattarella fossero giusti», ha aggiunto Franceschini, riferendosi al «Mattarella mi fa schifo» tuonato dal palco di Pontida per bocca del deputato del Carroccio Vito Comencini. «Questo è il clima che si respirava».

«Questa era l’Italia che avevamo davanti. Avevamo il dovere politico e morale di fermare questo incubo. Lo dovevamo ai nostri figli ma anche ai nostri padri», ha sentenziato il dem.

Sul governo M5s-Pd

Insistendo sul ruolo del governo istituzionale nato dopo la crisi, Franceschini lo ha definito «il trionfo della democrazia parlamentare». «Altro che ribaltone – ha detto – prima governavano il primo e il terzo usciti dalle elezioni, ora il primo e il secondo». Senza dimenticare il passato a dir poco burrascoso con gli ormai alleati grillini, il ministro dei Beni Culturali ha detto:

«Gli abbiamo detto che loro sono la Casaleggio e Associati e loro ci hanno replicato che siamo il partito di Bibbiano, cosa che ci ha fatto male. Prendendo a prestito le bellissime parole di Erri De Luca, dobbiamo “costruire la casa comune con i sassi che ci siamo tirati contro”».    

E se verso Salvini i toni non si sono placati con il tempo, verso il Movimento 5 Stelle le parole sono di ben altra caratura:

«Se i 5 Stelle hanno preso il 33% alle elezioni – ha aggiunto – allora vuol dire che abbiamo qualcosa da imparare da loro e che noi non avevamo capito».

Il Pd e lo spettro della scissione

Uno degli argomenti più caldi in casa Pd è ormai lo spettro della scissione da parte dei Renziani. In attesa che chiarezza venga fatta dopo il convegno alla Leopolda, anche Franceschini è intervenuto a questo proposito:

«Voglio dire a Renzi, non farlo, il Pd è casa tua e casa nostra, è di tutti. Il popolo della Leopolda è una parte del grande popolo del Pd. Non separiamo questi popoli, non indeboliamoci spaccando il partito».

«L’Umbria è molto vicina», ha detto, riferendosi alle amministrative e strizzando ancora una volta l’occhio ai 5 Stelle. «Io interpreto le parole di Di Maio (sul patto civico per la Regione, ndr) come un passo in avanti molto importante».

La citazione dal Talmud

«Costruisci la tua casa con i sassi che ti hanno gettato contro». Dario Fransceschini, per parlare del rapporto fra Pd e Movimento Cinque Stelle, riprende Erri De Luca citando un passo del Talmud, uno dei testi sacri dell’ebraesimo.

Fonte: Twitter | Le parole di Franceschini che riprendono il Talmud

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