Brexit, dopo l’ultimatum Ue Johnson manda le prime «proposte tecniche». Ma sono solo bozze

All’indomani dell’aut aut europeo, Downing Street invia finalmente a Bruxelles delle proposte alternative al backstop

Il premier britannico Boris Johnson ha inviato all’UE «una serie di proposte tecniche confidenziali» sulle possibili alternative al backstop sul confine irlandese per raggiungere un accordo sulla Brexit. Lo rende noto Downing Street e lo conferma la portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva il 19 settembre, all’indomani dell’annuncio dell’ultimatum dell’Unione Europea, che aveva dato a Johnson 12 giorni di tempo, cioè fino alla fine di settembre, per presentare una proposta scritta sulla Brexit. Altrimenti «è tutto finito», aveva dichiarato, citato dalla Bbc, il premier finlandese Antti Rinne, che ricopre la presidenza di turno dell’Unione europea, aggiungendo di aver concordato questa linea con il presidente francese Emmanuel Macron. Una fonte di Downing Street ha risposto alla Bbc che le proposte britanniche saranno fatte «a tempo debito». Un portavoce di Johnson ha affermato che il governo respinge «la scadenza artificiale» per la presentazione di proposte ufficiali per un nuovo accordo sulla Brexit. Johnson aveva dichiarato in precedenza di ritenere che il vertice dell’Unione europea del prossimo 17 ottobre fosse il momento e il luogo appropriati per trovare un accordo per un accordo divorzio consensuale e ordinato con Bruxelles, ma di essere pronto a portare il Regno Unito fuori dall’Unione alla scadenza del 31 ottobre, anche a costo di un no deal.


Il 19 e il 20 settembre si terranno a Bruxelles discussioni tecniche su «alcuni aspetti doganali dei prodotti industriali e le regole fitosanitarie» delle proposte tecniche presentate dal Regno Unito, ha spiegato la portavoce della Commissione. Il 20 settembre si terrà anche «una discussione a livello politico» dato che il capo-negoziatore Ue, Michel Barnier, incontrerà il ministro britannico per la Brexit, Steve Barclay. Dopo la ricezione delle proposte, dalle affermazioni sembra che l’Ue abbia compiuto qualche passo indietro rispetto all’ultimatum di fine settembre annunciato dalla presidenza finlandese: «Ogni giorno conta», ha affermato Andreeva, «Per preparare in modo appropriato il Consiglio europeo (del 17 ottobre) prima facciamo progressi meglio e’. Ma non ho una data precisa da darvi».


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