Professoressa umiliata in classe dagli studenti, i video finiscono in rete: «Questa è da Oscar»

Cinque i video intercettati da Open: in uno di questi si vede un ragazzo, incappucciato, dirigersi verso la cattedra con passo da dinosauro e deridere la docente

Le immagini parlano chiaro. Una professoressa dell’istituto Regina Margherita di Salerno viene derisa e presa in giro dai suo studenti che, nel frattempo, la filmano coi cellulari in classe. Video che poi sono finiti in rete.


«Bassano sei tu?»

«Bassano sei tu?» questa la frase che adesso spopola sui social network, da Facebook a Instagram. Nel video si vede la docente in evidente stato di difficoltà, che non riesce a gestire la classe e che, facendo l’appello, continua a rivolgersi a un solo studente. «Questa è da Oscar» dice uno dei ragazzi in aula. Poi è un susseguirsi di risatine e battute.


Cinque video in rete

In realtà Open ha scovato almeno altri cinque video. In uno, ad esempio, si vede un ragazzo, incappucciato, dirigersi verso la prof.ssa con passo da dinosauro e subito dopo colpire la cattedra con la testa, a pochi centimetri dal volto della docente, anche in questo caso confusa e spaventata.

Cosa dice la preside dell’istituto

Intanto dalla scuola Regina Margherita la preside Angela Nappi fa sapere al Mattino che la diffusione in rete dei video sarebbe opera di una persona estranea, non dei suoi studenti quindi: «C’è qualcuno dall’esterno, forse un adulto, che non vuole il bene della scuola». La preside ha già inviato un’indagine interna convocando anche i consigli di classe – come si evince da questa circolare – per «verifica e decisioni in merito al video virale del 14 settembre».

«Gli studenti hanno fatto il loro mea culpa – ha spiegato la preside – il primo è stato l’allievo del video in cui si immortalava l’appello in una classe. Il ragazzo ha chiesto scusa». L’insegnante non sporgerà denuncia.

Video: Elaborazione per Open. Sono state camuffate le voci e oscurati i volti per garantire l’anonimato della vittima e la tutela dei minori coinvolti in questa vicenda.

Leggi anche: