Hong Kong, Cina oscura le partite dell’Nba. La replica della lega americana: «Non diremo alle squadre cosa dire»

Un tweet a favore delle proteste nell’ex colonia britannica del general manager degli Houston Rockets ha scatenato la reazione di Pechino

La Nba è finita al centro di una bufera. La tv statale cinese Cctv ha deciso di oscurare le partite della lega di basket americana dopo il tweet di sostegno alle proteste pro-democrazia di Hong Kong diffuso da Daryl Morey, numero uno dei Rockets di Houston, squadra in cui milita la star cinese Yao Ming.


Tra venerdì 5 e sabato 6 ottobre il general manager della squadra texana ha condiviso la frase simbolo delle proteste: «Fight for Freedom, stand with Hong Kong». Un tweet che ha scatenato l’ira di Pechino.


«Crediamo che qualsiasi commento che sfidi la sovranità nazionale e la stabilità sociale non siano nell’ambito della libertà di parola – ha affermato il network sui suoi social media -. A questo scopo, il canale sportivo della Cctv ha deciso di sospendere immediatamente i piani sulla trasmissione delle partite Nba di pre-campionato (i cosiddetti “China Games”, ndr) e avvierà immediatamente un’indagine sulla cooperazione e la comunicazione che coinvolge l’Nba».

Nba scaricata dalla Cctv

L’annuncio della Cctv è relativo alle due esibizioni della Nba in Cina che quest’anno vedono impegnati i Los Angeles Lakers e i Brooklyn Nets: i due team dovrebbero affrontarsi giovedì a Shanghai e sabato a Shenzhen.

La tv statale, tuttavia, non ha menzionato il destino delle partite di campionato e o gli altri legami attivi, anche se è ragionevole pensare che la Nba potrebbe accusare danni significativi. Cctv e Tencent Holdings, che trasmette in streaming le partite del basket Usa, hanno messo nel mirino i Rockets, scaricati anche dai principali sponsor cinesi. Il nome della squadra dell’ex star cinese Yao Ming è sparito da tutte le ricerche su Alibaba e JD.com, le due principali piattaforme locali dell’e-commerce.

La risposta della lega americana

L’Nba ha definito «disdicevole» i commenti di Morey, ma il commissario della lega Adam Silver ha insisto sul suo diritto di esprimere le opinioni. «I valori di uguaglianza, rispetto e libertà di espressione hanno da sempre caratterizzato la Nba e continueranno a farlo. L’Nba non si metterà nella posizione di fissare regolare su quello che giocatori, dipendenti e proprietari di squadre possono o non possono dire sui diversi temi», ha chiarito Silver.

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