«Sì al cellulare a scuola, ma per due volte», la ricetta anti-distrazioni di una preside siciliana – L’intervista

«Quando sono arrivata in questa scuola ho visto molti ragazzi con cellulare e sigaretta in mano. Così ho deciso di intervenire senza severità ma con il dialogo»

Un’idea innovativa, mai vista prima, che è venuta in mente ad Antonella Cancila, preside della Jacopo del Duca Diego Bianca Amato di Cefalù (Palermo). Un dirigente scolastico che, anziché imporre regole dall’alto, ha voluto ascoltare i suoi studenti, senza paraocchi, senza pregiudizi. Così li ha “interrogati” tramite il questionario che vi proponiamo di seguito.


Il questionario | Foto di Open

«Ragazzi con cellulare e sigaretta in mano»

Due break nell’arco della mattinata per usare gli smartphone, rispondere ai messaggi su WhatsApp e telefonare ai genitori. Questo è ciò che hanno chiesto gli studenti, compilando il questionario. E così presto saranno accontentati.


Foto di Open

«Quando sono arrivata in questa scuola, appena un mese fa, ho visto molti ragazzi con cellulare e sigaretta in mano. Così ho deciso di intervenire senza severità ma cercando il dialogo» ha spiegato la preside a Open.

Cosa cambierà

Inutile far finta che a scuola vada tutto bene, inutile credere (o illudersi) che i ragazzi durante la “ricreazione” non utilizzino il cellulare o non fumino. Così la dirigente scolastica siciliana è passata dalle parole ai fatti senza usare il pugno duro.

La sperimentazione – anticipa Antonella Cancila a Open – comincerà già a metà novembre. Gli studenti per alcuni minuti, fra la prima e la seconda ora e fra la quinta e la sesta ora, potranno accendere i loro telefonini.

Chi trasgredirà – quindi chi utilizzerà il cellulare in classe (basti pensare al caso dei video, divenuti virali, in cui gli studenti prendevano in giro una prof di Salerno, ndr) – andrà incontro a punizioni esemplari: dalla comunicazione alle famiglie alla nota sul registro elettronico.

Fumare a scuola

Foto di Open

Discorso a parte, invece, per il fumo: «Organizzeremo degli incontri con alcuni esperti così da affrontare seriamente il problema della dipendenza dal fumo e dei rischi che comporta. Su una cosa non transigo: nella mia scuola non si fuma, tolleranza zero. Si rischia anche la multa».

Foto in copertina concessa gentilmente dal dirigente scolastico Cancila

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