Gli italiani tornano a emigrare, via dall’Italia in 128 mila: la maggior parte sono under 35 – Il rapporto

Nel 2018 sono 83.490 i giovani formati e che hanno acquisito competenze in Italia ad aver deciso di trasferirsi fuori dai confini nazionali

Non si arresta l’esodo dei giovani italiani. Secondo l’ultima edizione del rapporto della Fondazione Migrantes, sono stati oltre 128 mila i cittadini italiani espatriati nel 2018. Il Rapporto “Italiani nel mondo 2018” costruito sulla base dei dati forniti dall’Aire evidenzia come nell’ultimo anno sono 242.353 gli italiani che si sono iscritti al registro dell’anagrafe degli italiani all’estero, di cui il 53,1% per espatrio, il 35,9% per nascita, il 6,8% per reiscrizione da irreperibilità, il 3,3% per acquisizione di cittadinanza e lo 0,9% circa per trasferimento dall’Aire di altro comune. Da gennaio a dicembre 2018, quindi, hanno registrato la loro residenza fuori dei confini nazionali per espatrio 128.583 italiani (400 persone in più rispetto all’anno precedente). Ad emigrare di più sono gli uomini (oltre 71 mila, il 55,2%) rispetto alle donne (oltre 57 mila, il 44,8%), ma questa differenza nell’ultimo anno si è leggermente accentuata. Si tratta soprattutto di celibi e nubili (64,0%) e, a distanza, di coniugati/e (30,3%). I maschi prevalgono in tutte le disaggregazioni dello stato civile ma soprattutto nelle unioni civili con il 68,9% e tranne nello stato di vedovanza dove le donne sono il 77,2%.


Mobilità giovanile

L’attuale mobilità italiana continua a interessare prevalentemente i giovani (18-34 anni, 40,6%) e i giovani adulti (35-49 anni, 24,3%). Nel 2018 sono quindi 83.490 i giovani formati e che hanno acquisito competenze in Italia ad aver deciso di mettere a frutto l’esperienza fuori dai confini nazionali, di cui il 55,1% maschi. A uno sguardo più dettagliato, continua il Rapporto, sono ben 195 le destinazioni. Al primo posto il Regno Unito che, con oltre 20 mila iscrizioni, risulta essere la meta prescelta nell’ultimo anno (+11,1% rispetto all’anno precedente). Considerando però i numeri contraddittori sulla reale presenza di italiani sul suolo inglese si può pensare, si osserva, che molte di queste iscrizioni siano, probabilmente, delle “regolarizzazioni” di presenze già da tempo in essere, “emersioni” sollecitate dalla Brexit. Al secondo posto, con 18.385 connazionali, e nonostante il decremento di 1.622 unità rispetto all’anno precedente, c’è la Germania (-8,1%). A seguire la Francia (14.016), il Brasile (11.663) la Svizzera (10.265), la Spagna (7.529).


Partenze da nord a sud

Le partenze nell’ultimo anno hanno riguardato 107 province italiane. Le prime dieci, nell’ordine, sono: Roma, Milano, Napoli, Treviso, Brescia, Palermo, Vicenza, Catania, Bergamo e Cosenza. Con 22.803 partenze continua il solido “primato” della Lombardia, la regione da cui partono più italiani, seguita dal Veneto (13.329), dalla Sicilia (12.127), dal Lazio (10.171) e dal Piemonte (9.702). Il 2014 è stato l’ultimo anno che ha visto le partenze degli italiani essere inferiori alle 100 mila unità. Da allora l’aumento è stato continuo sino a superare le 128 mila partenze negli ultimi due anni con un aumento, quindi, del 36,0% rispetto al 2014.

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