Brexit, L’Ue accetta la proroga fino a gennaio 2020

Il presidente del Consiglio europeo su Twitter ha chiamato la nuova proroga una “flextension”, ovvero un’estensione flessibile

Era stato annunciato ma adesso è ufficiale: l’Unione europea è d’accordo a concedere una nuova proroga al Regno Unito fino al 31 gennaio del 2020. La Brexit è stata spostata di tre mesi – l’attuale scadenza era prevista per il 31 ottobre 2019 – ma se il governo britannico riuscisse a ratificare l’accordo prima di questa data, l’uscita potrà esserci in anticipo.


Dopo la riunione degli ambasciatori europei a Bruxelles, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha annunciato la decisione su Twitter con una frase – “flextension” – che lascia in tendere che anche questa nuova scadenza sarà comunque “flessibile”.


Per il momento il Governo britannico non ha ancora risposto ma secondo il Benn Act- la legge approvata dal parlamento che impone al Primo ministro di chiedere un’estensione nel caso di un mancato accordo ma anche di implementare immediatamente un’eventuale estensione – è tenuto ad accettare subito.

La Brexit dovrebbe dunque aver luogo entro il 1 febbraio 2020. L’Unione europea ha fatto sapere che l’accordo negoziato con Boris Johnson – passato a una seconda lettura ma non ancora approvato definitivamente dal parlamento di Westminster – non potrà essere rinegoziato.

Rimane tuttora possibile al Regno Unito revocare l’articolo 50 e quindi disinnescare la Brexit, come l’Ue ricorda nell’accordo per una nuova proroga. Con la nuova estensione il Regno Unito dovrà dunque nominare un nuovo commissario europeo – che vada a completare la squadra di Ursula von Der Leyen – ma nel caso di un’uscita entro fine gennaio 2020 probabilmente non entrerà mai in carica.

Le obiezioni iniziali

Nonostante le obiezioni presentate dal governo francese, il documento circolava già domenica 27 ottobre tra gli Stati membri. Nella bozza si leggeva che il Regno Unito potrà lasciare l’Unione Europea il primo giorno del mese successivo a quello in cui verrà ratificato l’accordo. L’uscita senza accordo del 31 ottobre viene invece chiaramente esclusa.

Una dichiarazione dell’UE che accompagnava il documento sancisce anche che i 27 non rinegozieranno un ulteriore accordo diverso da quello di Boris Johnson già approvato il 17 ottobre.

Il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, spera che non sia necessario convocare i leader dei Paesi membri per un summit ma che la proroga possa decidersi «per via scritta».

Potrebbe essere stata decisiva per appianare le divergenze intra-UE sulla proroga anche la presa di posizione da parte del Partito Nazionale Scozzese e dei Liberali Democratici inglesi a favore di elezioni legislative in dicembre.

Elezioni anticipate: oggi si vota a Westminster

Il primo ministro Boris Johnson aveva già annunciato la volontà di andare a elezioni anticipate qualora l’Unione europea avesse approvato la richiesta per una nuova proroga. Oggi potrà proporlo direttamente in parlamento dove è previsto un voto sulle elezioni anticipate il 12 dicembre.

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