Il video dei migranti della Ocean Viking con il cellulare: nuovi? Chi li compra? Chi paga?

Un video sfrutta un luogo comune sui migranti e i loro cellulari. Ecco alcune informazioni utili

Il 25 settembre 2019 viene pubblicato un video su Facebook dove vengono mostrate le riprese dalla Ocean Viking con a bordo i migranti che «scartano» e si fanno un selfie con il cellulare. Alla fine del video la scritta «benvenuti in Italia!» con i volti di Luigi Di Maio, Laura Boldrini, Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Ecco il testo del post Facebook:

PRIMA DI SBARCARE… CELLULARI NUOVI A TUTTI..
E’ LECITO CHIEDERE CHI LI COMPRA E CHI LI PAGA?
A CHI SONO INTESTATE LE SIM??
SoloInItalia
BusinessClandestini
RobaDaMatti

Il video pubblicato il 25 settembre che ha ottenuto ad oggi oltre 27 mila condivisioni e oltre 520 mila visualizzazioni.

Si tratta di un vecchio luogo comune, l’indignazione su un fatto conosciuto e spiegato da anni. La spiegazione non arriva sempre a tutti e bisogna tornare sull’argomento.

Il finale del video con i riferimenti all’attuale Governo Conte 2.

A cosa serve?

In primo luogo chiunque va lontano da casa vuole poter comunicare con la propria famiglia e amici, ma soprattutto comunicare quando necessario e per sostenere il viaggio che il migrante desidera affrontare giungendo alla destinazione predefinita, che spesso non si tratta del nostro Paese. Ecco un video esempio della BBC che cerca di spiegare l’importanza nell’avere un cellulare durante il viaggio da parte dei migranti:

Pro e contro

Il cellulare non è, come cerca di spiegare anche l’UNHCR in un articolo che affronta quattro luoghi comuni sui migranti, soltanto un mezzo di comunicazione per contattare qualcuno e dire «sono arrivato, tutto bene!», ma anche per guidare il proprio percorso e, nei casi più brutti, testimoniare gli avvenimenti vissuti come le torture che i migranti e rifugiati dichiarano di essere stati testimoni o sottoposti.

La Open University, una delle più grandi università pubbliche del Regno Unito, aveva pubblicato nel 2016 un rapporto dal titolo «Mapping Refugee Media Journey: Smartphones and Social Media Networks» dove si evidenziano i problemi relativi alla fruizione di informazioni affidabili per i migranti durante il loro tragitto. In buco informativo può venire coperto dai mal intenzionati, trafficanti e schiavisti tramite chat o gruppi privati. Questo è il lato oscuro della medaglia.

Troppo costosi per dei migranti?

In un rapporto dell’UNHCR pubblicato nel 2016 ci sono alcuni dati interessanti riguardo anche le tecnologie in uso, dove il 29% di loro non lo possiede e il 32% ne utilizza uno di vecchia generazione. Solo il 39% possedeva un cellulare capace di collegarsi a Internet.

Oggi giorno possiamo acquistare un cellulare a basso costo pur avendo alcune delle comodità più in voga. Oltre al luogo comune che vuole identificare paesi africani o mediorientali come luoghi dove abitano solo «beduini e cammelli» – vi invitiamo a leggere il report di Amref in merito alla percezione che abbiamo attraverso i media del continente africano – la tecnologia va avanti e gli abitanti locali non acquistano per forza cellulari costosi e di marca.

Lo usano per oziare

Sul sito Hihere.eu è stato pubblicato un report stilato attraverso un questionario anonimo ai richiedenti asilo che risiedono nel territorio bolognese. Oltre alla raccolta dei dati relativi alle nazionalità degli intervistati, vengono anche evidenziati i device più usati per comunicare – lo smartphone per il 59% – e i programmi più usati per farlo, tra i primi Facebook, Whatsapp e Viber. App che permettono, avendo a disposizione una connessione Wifi, di chiamare gratuitamente in ogni parte del mondo. Un dato assai curioso è che l’83% degli intervistati non ha un amico italiano con il quale comunica attraverso queste App portando a pensare che «il social network sia più importante per mantenere i contatti già esistenti con amici e familiari, che per cercare nuove amicizie».

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