Scorta a Liliana Segre, Salvini: «Surreale dire che ci siano minacce di morte di Serie A e B»

Il leader della Lega ha paragonato le minacce rivolte alla senatrice a vita a quelle che riceve lui quotidianamente. Si è sollevato un polverone

Il leader della Lega Matteo Salvini, all’annuncio della scorta assegnata a Liliana Segre, ha parlato di un terribile segnale per il Paese spostando poi l’attenzione su quelle che riceve anche lui quotidianamente. Un paragone che a sua volta ha scatenato altre polemiche con il senatore Pd Franco Mirabelli convinto che il paragone di Salvini con «Liliana perché anche lui riceve minacce, non solo è una mancanza di rispetto per una storia, ma conferma l’analfabetismo di chi non capisce cosa è stata la tragedia della Shoah e quali sono i rischi di oggi». Il segretario del Carroccio ha voluto rispondere al polverone sollevato dalla sua affermazione dicendo che «è surreale che ci siano minacce di morte di Serie A e B, quasi che scrivere su un muro ‘Salvini crepa’ fosse un passatempo da democratici di sinistra». «Massimo sostegno e solidarietà a Liliana Segre», ribadisce Salvini. Che poi sottolinea: «Ogni scorta in Italia, e ci sono 300 scorte, sono 300 sconfitte dello Stato, dal giudice antimafia al parroco, da Liliana Segre a Matteo Salvini. Oggi il sistema di scorte è una sconfitta, perché minacce e odio non dovrebbero esistere». «Segre – ha aggiunto il segretario della Lega – spero viva sotto scorta il minor tempo possibile, perché vivere sotto scorta non è comodo».


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