Esplosione ad Alessandria, ecco come un tentativo di frode si è trasformato in tragedia

Un incidente in cui hanno perso la vita tre vigili del fuoco e che secondo il pm poteva essere evitata se Giovanni Vincenti avesse subito segnalato la presenza delle bombole

Provocare un’esplosione nella propria cascina che da anni non riusciva a vendere per ottenere un risarcimento assicurativo di un milione e mezzo di euro con cui pagare i debiti aveva con le banche.


Era questo, secondo gli inquirenti, il piano di Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina di Quargnento, in provincia di Alessandria. Le “istruzioni” per attuarlo erano scritte su un bugiardino, ritrovato sul comò della sua casa. Quella in cui viveva con la moglie, anche lei indagata. Nel bugiardino era indicato infatti come azionare il timer per provocare l’esplosione.


Per attuare il piano, Vincenti aveva introdotto le bombole all’interno della struttura. Sin da subito gli inquirenti hanno ipotizzato infatti che chi ha agito sapeva come muoversi e quel posto lo conosceva bene. Nel piano però qualcosa è andato storto e per quell’errore hanno perso la vita tre vigili del fuoco: Antonio Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo.

L’esplosione doveva essere una sola, ma l’errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia. La prima esplosione, che ha fatto correre sul posto i vigili del fuoco, è stata accidentale. È avvenuta intorno alla mezzanotte. A questa è seguita la seconda esplosione, quella programmata da Vincenti.

L’uomo non voleva uccidere, di questo il procuratore capo di Alessandria sembra esserne convinto. Ma Vincenti avrebbe potuto evitare la tragedia. Quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto, Vincenti è stato avvisato dell’intervento nella sua abitazione, avrebbe potuto dire “fermatevi”, aveva il tempo per una segnalazione. Probabilmente ha avuto paura delle conseguenze ed è nella seconda esplosione che i vigili del fuoco sono stati sepolti dalle macerie.

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