Furto dei gioielli di Sassonia, non era assicurato il museo che li ospitava

Lo Stato della Sassonia non aveva assicurato il tesoro, le parure e i diamanti del diciottesimo secolo del valore di un miliardo che sono stati rubati dalla collezione

All’indomani del più grande furto d’arte dal dopoguerra a oggi, la pressione sulla polizia tedesca per individuare i colpevoli è alle stelle. Ma intanto emerge che il museo da cui sono stati rubati gioielli e diamanti per un valore di un miliardo di euro non era assicurato.


Lo Stato della Sassonia, proprietario del museo dove si trova la sala dalle Volte Verdi del Castello di Dresda, non aveva assicurato il tesoro di Sassonia, le parure e i diamanti del diciottesimo secolo e gli altri oggetti luccicanti che sono stati rubati dalla collezione. Il premio assicurativo supera i danni nel lungo termine ha spiegato il ministro delle Finanze tedesco, come scrive Bloomberg.


A causa dei fondi limitati, i musei pubblici in genere assicurano le opere d’arte prese in prestito da altre istituzioni, ma spesso non sottoscrivono polizze sulle loro collezioni permanenti, ha spiegato Julia Ries, che si occupa di arte e gioielli per il gruppo assicurativo Ergo Group AG. Ries ha sottolineato che «se i gioielli non vengono recuperati, questa parte della collezione andrà persa per sempre».

La dinamica del “furto del secolo”

Questo nuovo dettaglio è stato rivelato insieme ad altri nuovi elementi sulla rapina. Secondo la polizia i ladri hanno appiccato un incendio nelle vicinanze per far saltare la corrente, poi hanno rotto una finestra per entrare nel museo dove è conservata la più grande collezione di gioielli antichi d’Europa. Non è ancora noto il numero dei malviventi coinvolti, ma pare che siano stati in due a rompere una teca, afferrarne il contenuto e scappare. Il tutto in pochi minuti.

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