Usa, Trump minaccia nuovi dazi contro la Francia e l’Italia alla vigilia del summit Nato

A Londra va in scena il 70esimo anniversario della conferenza atlantica. Il premier britannico Boris Johnson chiede «maggiore unità» ma il presidente americano risponde con la minaccia di contromisure commerciali per la web tax e Airbus

Il summit Nato del 2018 si era aperto con il rimprovero di Donald Trump agli alleati, accusati dal presidente americano di contribuire in modo troppo limitato al budget dell’organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord. La vigilia del nuovo summit è segnata da nuove preoccupazioni per la guerra dei dazi tra Stati Uniti e Europa.


La rappresaglia contro la web-tax francese

A far scattare l’allarme è stato Robert Lightizer, il segretario al Commercio Usa che ha annunciato che «gli Usa agiranno contro i regimi di web tax». A partire dalla Francia, minacciata di tariffe fino al 100% su 2,4 miliardi di dollari di importazioni, dallo champagne al formaggio.


I due Paesi avevano concordato 90 giorni di tregua per tentare di trovare un accordo sulla web tax del 3% sul fatturato, da applicare alle aziende come Google, Amazon, Facebook e Apple, introdotta a luglio di quest’anno. La tregua è scaduta settimana scorsa.

Presentando uno studio che dimostrerebbe come la Francia tassa in modo improprio i colossi americani del web, Lightizer ha dichiarato: «È un chiaro segnale sul fatto che gli Stati Uniti agiranno contro i regimi di web tax che discriminano o impongono oneri spropositati sulle società americane».

La Francia ha risposto a muso duro, tramite il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, che ha definito «inaccettabili» le minacce americane in un’intervista ai microfoni di Radio Classique.

Lo scontro tra i due paesi sulla Nato si era già acceso negli ultimi quando, in un’intervista all’Economist, il presidente francese Emmanuel Macron aveva definito la Nato in uno stato di morte cerebrale. Osservazione che non è piaciuta a Trump: «La Nato sta diventando sempre più flessibile, non si possono usare definizioni come queste […] Parlare della Nato in quel modo è sgradevole e offensivo».

Anche l’Italia nel mirino di Washington

Per Lightizer, la Francia non è l’unico Paese a rappresentare un problema. Il segretario al Commercio ha dichiarato che gli Usa sono pronti «a contrastare il crescente protezionismo tra gli Stati membri dell’Unione europea che prende di mira ingiustamente le compagnie americane, sia con tasse sui servizi digitali e sia con altri tentativi rivolti contro le principali società digitali statunitensi».

Concetto ribadito da Donald Trump in conferenza stampa prima dell’avvio del summit: «L’Unione Europea sta trattando gli Stati Uniti molto, molto ingiustamente sul commercio. Non è giusto approfittare della Nato e trarre vantaggio dal commercio, è quello che accade e non possiamo permettere che ciò accada. Stiamo parlando con l’Unione europea del commercio e devono adeguarsi, altrimenti le cose diventeranno molto difficili».

Anche l’Italia è nel mirino di Washington, visto che nella legge di Bilancio per il 2020 è prevista un’aliquota del 3% per i giganti del web come Google e Facebook. A spingere Washington ad alzare le tariffe sulle esportazioni Ue ci sarebbe anche il verdetto dell’Organizzazione Mondiale del Commercio sugli indebiti aiuti di stato alla compagnia Airbus.

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