PopBari, la procura apre un secondo fascicolo. Pronto decreto legge da 1 miliardo per il salvataggio

Ma Di Maio non ci sta: «Non corriamo troppo. Vogliamo sapere chi ha prestato soldi e a chi»

La Procura del capoluogo pugliese ha aperto una seconda indagine sulla Banca Popolare di Bari, oltre quella basata sulla lettera inviata dalla Consob e il commissariamento da parte di Bankitalia. Questo nuovo fascicolo nasce in seguito a un esposto presentato il 15 novembre scorso da un azionista che riguarderebbe gli aumenti di capitale del 2014 e del 2015. Anche in questo caso non ci sono al momento indagati né ipotesi di reato.


Il nuovo esposto sugli aumenti di capitale

L’esposto, a quanto si apprende, riguarderebbe gli aumenti di capitale del dicembre 2014 e del giugno 2015 con emissione di nuove azioni, collegati alla questione degli “avviamenti”, cioè acquisizioni di altri enti creditizi o sportelli, a partire dalla vicenda Tercas, già al centro di un’inchiesta a carico dei vertici dell’istituto di credito.


L’inchiesta farebbe riferimento alla questione dei crediti deteriorati e inesigibili che, insieme ai costi, avrebbero causato le principali perdite. Anche questo è un aspetto già al vaglio della magistratura barese in altre inchieste con riferimento alla concessione di prestiti, fidi e mutui senza garanzie.

Di Maio: «Bankitalia ha controllato?»

Intanto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto a commentare la vicenda che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri probabilmente nella serata del 15 dicembre. Per Di Maio, la Popolare di Bari «è un’altra banca con mega-buco provocato dai manager e da chi evidentemente doveva controllare e non l’ha fatto bene. Tutti in queste ore parlano di decreto legge. Ma non corriamo troppo».

Ieri avete letto la notizia di un’altra banca commissariata da Bankitalia: la banca popolare di Bari. Un’altra banca…

Gepostet von Luigi Di Maio am Samstag, 14. Dezember 2019

«Per noi – ha continuato il capo politico del M5S in un post Facebook – ci sono due cose da fare prima di arrivare ad un decreto: vogliamo sapere da chi doveva sorvegliare cosa è emerso in questi anni. Quante sono state le ispezioni di Bankitalia negli ultimi tre anni? Cosa è emerso? Vogliamo sapere chi ha prestato soldi e a chi».

«Se dobbiamo mettere soldi pubblici in una banca per evitare che saltino i conti correnti dei pugliesi – scrive ancora nel post Di Maio – quella banca deve diventare di proprietà dello Stato».

Pronto il decreto da 1 miliardo per il salvataggio

Secondo quanto confermano diverse fonti di governo, l’esecutivo sarebbe pronto a varare un decreto legge da circa 1 miliardo, per la Banca Popolare di Bari da destinare a Invitalia. Questo sarebbe il contenuto del provvedimento che dovrebbe essere portato lunedì al Consiglio dei ministri.

Il decreto era stato annunciato nell’ordine del giorno del Cdm di ieri con il titolo “Misure urgenti per la realizzazione di una banca di investimento”. Della cifra stanziata, 500 milioni sarebbero subito destinati al Mediocredito centrale, che è interamente controllato da Invitalia, per consentirgli di partecipare al rilancio della Banca popolare di Bari con il Fondo interbancario di tutela dei depositi

La frattura (ricucita?) con Italia Viva

Proprio ieri alla riunione straordinaria del Consiglio dei ministri (a cui non ha preso parte Italia Viva e che sembrava aver aperto una nuova frattura nel governo), Giuseppe Conte aveva chiarito quali fossero gli «obiettivi» del governo, assicurando di aver «condiviso» le finalità dell’intervento, in una telefonata con Luigi Marattin.

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