Regionali in Emilia Romagna, tra un mese il voto. Al via da domani la presentazione delle liste

Sarà possibile presentare le candidature fino alle 12 del 28 dicembre. E c’è già polemica per i primi nomi eccellenti

A un mese dalle elezioni regionali del 26 gennaio in Emilia Romagna, inizia il conto alla rovescia per conoscere tutti i nominativi di chi si sfiderà alle urne nella prossima tornata elettorale della “regione rossa” per eccellenza. 


Quel che è certo è che la sfida principale si giocherà tra Stefano Bonaccini, presidente uscente dell’Emilia-Romagna in quota centrosinistra, e la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni, mentre il M5s ha deciso di correre in solitaria, candidando l’imprenditore Simone Benini


Le liste circoscrizionali dei candidati e le candidature alla carica di Presidente andranno presentate rispettivamente presso la cancelleria del Tribunale e presso la cancelleria della Corte d’Appello a partire dalle 8 del 27 dicembre sino alle 12 del 28 dicembre. 

Inoltre, grazie alla recente approvazione della legge regionale n. 23/2019, il numero di firme necessario per la presentazione delle liste è stato ridotto e sono esonerati i gruppi politici attualmente presenti in Assemblea, con la sola eccezione del Gruppo Misto.

Le candidature controverse

Ma tra i possibili candidati, sia a supporto di Bonaccini, sia a supporto di Borgonzoni, alcuni nomi fanno già storcere il naso a molti. È il caso, per esempio, dell’imprenditore reggiano Carlo Fagioli, la cui azienda, nel 2011, fu al centro di una vertenza sindacale che portò al licenziamento di 500 facchini indiani. 

Una candidatura – nelle liste a sostegno di Bonaccini – fortemente contestata dagli ambienti sindacali che in Emilia-Romagna, specie quando si parla di Cgil, hanno ancora un certo peso. Tanto più che i candidati imprenditori con cattive relazioni coi sindacati sarebbero più d’uno.

Ma anche le voci sulla possibile candidatura dell’attrice Serena Grandi nella lista civica di Lucia Borgonzoni hanno destato non poche polemiche. Ma Grandi non ci sta e ribatte: «Non è la prima volta che mi schiero in politica, mi candidai già vent’anni fa con Alessandra Mussolini, dopo aver scritto il libro L’amante del federale». 

«Borgonzoni mi convince – ha proseguito Grandi – credo che le donne siano fortissime e d’ora in poi possiamo fare più degli uomini. Questo vale specialmente per le romagnole». 

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