Vibo Valentia, ragazzi Down insultati in pizzeria: «Ci fanno vomitare, non ceniamo vicino a loro» – L’intervista

A Open parla la mamma di uno dei ragazzi: «Mortificante, non potevo credere ai miei occhi»

È il 23 dicembre quando tre ragazzi vanno in una pizzeria a Filadelfia, piccolo comune di 5mila abitanti in provincia di Vibo Valentia (Calabria), si accomodano, ordinano tre pizze e tre birre. Sono tre ragazzi con la sindrome di Down, a un altro tavolo vicino a loro, ci sono due accompagnatori: Francesco Conidi, responsabile del “Club dei ragazzi – Gruppo per l’autonomia dei ragazzi down”, e Concetta, genitore di uno dei ragazzi. All’improvviso una famiglia composta da tre persone (mamma, papà e figlia), seduta vicino ai tre ragazzi down, si alza, si lamenta ad alta voce e lascia il locale. «A un certo punto hanno cominciato a urlare dicendo che i nostri ragazzi li facevano vomitare. Insomma, non volevano cenare vicino a loro. Senza alcun motivo, non avevano fatto niente, al massimo avranno tossito perché a uno di loro è andato di traverso l’antipasto. Tutto qui» spiega Concetta a Open. «Capisco che sono malati ma in un locale non possono starci», questa la frase incriminata, pronunciata dalla famiglia, seguita da un «ci fanno vomitare» e «a Roma queste cose non succedono». I tre ragazzi, dai 20 ai 23 anni, sono inseriti in un «percorso di autonomia», un progetto che ha ricevuto inizialmente un sostegno economico da parte del comune e che adesso viaggia sulle proprie gambe: «I nostri figli vanno al centro commerciale per fare i regali di Natale, al supermercato per fare la spesa e iniziano a utilizzare il denaro da soli».


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