Salvini citofona in periferia a Bologna: «Buonasera, voi spacciate?». E scoppia la protesta dei residenti – Il video

Il leader della Lega ha chiesto all’uomo che gli ha risposto di poter salire nell’abitazione per verificare se fosse vero che dall’indirizzo partisse «una parte dello spaccio del quartiere»

Una scena che in campagna elettorale non si era ancora vista. Protagonista della provocazione, ancora una volta, il leader della Lega Matteo Salvini che, a Bologna, durante il suo tour elettorale in supporto della candidata alla presidenza della regione Lucia Borgonzoni, ha suonato il citofono di un’abitazione chiedendo: «Buonasera signora, suo figlio è uno spacciatore?». Le parole dell’ex ministro dell’Interno, con cui si è rivolto suonando un citofono di via Deledda, nel cuore del quartiere popolare del Pilastro, sono state diffuse i diretta dalla pagina Facebook dello stesso Salvini. Nell’audio originale si possono ascoltare, contro ogni diritto alla privacy, i nomi delle persone accusate. È stata Annarita Biagini, fan del leader leghista, a indicare questo citofono e ad accompagnare Salvini in un giro nel quartiere. La signora ha perso un figlio, malato di Sla. Poi, racconta lei stessa, ha deciso di farla finita con una overdose di droga.


In diretta dal Pilastro di Bologna, quartiere colpito da droga, degrado e spaccio. State con noi.#26gennaiovotoLega


Gepostet von Matteo Salvini am Dienstag, 21. Januar 2020

Il leader del Carroccio ha chiesto all’uomo che gli ha risposto di poter salire nell’abitazione per verificare se fosse vero che dall’indirizzo partisse «una parte dello spaccio del quartiere». L’uomo ha negato e ha chiuso la conversazione. Salvini poi, imbeccato da Biagini ha suonato a un altro campanello ottenendo un’altra risposta negativa. L’episodio a molti ha ricordato quello che ha visto protagonisti, sempre a Bologna, due esponenti di Fratelli d’Italia che avevano pubblicato l’immagine di un citofono con i nomi, stranieri, dei residenti di una cosa popolare. «È necessario – ha aggiunto il leader leghista, prima di lasciare il Pilastro – ripulire questa zona dallo spaccio e dalla criminalità». E ringraziando la signora, ha aggiunto: «Magari ci fossero in ogni zona delle persone che amano così tanto il proprio quartiere». Mentre suonava al citofono della casa indicata dalla donna, Salvini era sotto i riflettori delle telecamere, e circondato da diversi agenti delle forze dell’ordine tra Polizia e Carabinieri.

La condanna di Fiano (Pd)

Il deputato democratico Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera, ha stigmatizzato l’episodio: «Il siparietto non è piaciuto ai residenti che hanno iniziato a protestare – informa Fiano- La tensione si è alzata quando la militante della Lega – una donna, mamma di un giovane morto per overdose – ha cominciato ad additare palazzo per palazzo le persone che spacciano». «La polizia è intervenuta per allontanare alcuni abitanti che protestavano – ha continuato il parlamentare dem – assicurare la sicurezza dei cittadini, vuole dire stanziare fondi a sufficienza, indirizzare investimenti, pensare ad una organizzazione nuova del campo. Quello che non fa fatto il Ministro Salvini quando poteva. Schiacciare i pulsanti del citofono serve alle dirette Facebook non alla sicurezza».

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