Lo scontro politico si sposta sul coronavirus. La maggioranza attacca Salvini: «Sciacallo»

Per il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, il leader della Lega «è passato da molestatore al citofono a virologo d’assalto»

L’emergenza Coronavirus infiamma lo scontro politico tra maggioranza e opposizione. Mentre il governo decreta lo stato d’emergenza per sei mesi, Matteo Salvini attacca l’esecutivo: «È così che il governo tutela la salute e la sicurezza degli italiani? La Lega, da giorni, chiedeva quarantena, controlli, blocchi e informazioni, ma per politici e giornalisti di sinistra eravamo speculatori e sciacalli.


Preghiamo Dio che non ci siano disastri, ma chi ha sbagliato deve pagare. Qualcuno nel governo ha perso tempo e ha sottovalutato quanto stava avvenendo. Come Lega – ha aggiunto – contiamo che il governo verifichi ogni ingresso, per mare, per terra, per aria perché con la salute dei cittadini non si scherza. Il virus è in tutti i continenti ed è chiaro quindi che ogni arrivo in Italia debba essere controllato, limitato e verificato».


Pd e Italia Viva

Durissimo il commento del presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci: «In pochi giorni Matteo Salvini è passato da molestatore al citofono a virologo d’assalto. Anche il coronavirus, per la Lega diventa un’occasione per attaccare il governo. Miserabile». «Salvini è un no-vax e oggi fa campagna elettorale sul coronavirus», così Alessia Morani (Pd), sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico, su Twitter dove ha scritto in cinese la parola «cialtrone».

Solo «populismo», è la secca replica di Matteo Renzi, secondo il quale «è facile, facilissimo, suscitare il panico con un approccio populista. Più difficile è governare, specie in passaggi complicati». Per l’ex segretario dem, Maurizio Martina «è uno squallore chi specula sull’emergenza virus magari per un personale rancore elettorale dopo domenica scorsa».

M5s

Si dice «sconcertata, da medico e da ricercatrice» la capogruppo M5s in Commissione Sanità del Senato Maria Domenica Castellone, che giudica «irresponsabile l’atteggiamento della Lega. Pur di fare propaganda e generare panico adesso cercano di screditare il grande lavoro fatto dal ministero e dal governo su questo tema diffondendo peraltro messaggi confusionari perché prima Salvini voleva mettere in quarantena tutti i cinesi del mondo e poi chiedeva di far scendere dalla nave chi era stato a contatto con due casi sospetti».

Per il sottosegretario agli Esteri M5s Manlio Di Stefano Salvini è un «ignorante patentato»: «Chi glielo spiega che le frontiere non c’entrano nulla coi cinesi che arrivano su voli di linea con tanto di visto turistico o lavorativo? Chi glielo spiega che le misure di sicurezza attivate sono più che sufficienti, ma certamente non si può evitare la mobilità intra-europea, tanto meno prevedere i singoli cinesi colpiti dal virus? Chi glielo spiega che siamo l’unico Paese in Europa che ha bloccato tutti i voli per e dalla Cina? Possibile dare credito a uno che si fa pagare da senatore per fare il troll dei social generando paure infondate a fini elettorali? Mamma mia che pena» ha scritto su Facebook.

«La macchina della propaganda salviniana ormai non ha nessun freno, e non si fa problemi a pubblicare vere e proprie fake news anche su argomenti molto seri. Ieri il leader della Lega ha pubblicato sui suoi canali social una foto in cui mostra i presunti banchi vuoti della maggioranza durante l’informativa del ministro della Salute Speranza di ieri sul coronavirus.

Ebbene, quella foto è falsa, perché scattata prima che il ministro iniziasse a parlare. Quando qualche minuto dopo è iniziata la seduta e il ministro ha iniziato il suo intervento i senatori del Movimento 5 Stelle e della maggioranza erano presenti. La Lega ci ha abituato alle sue fake news, ma constatiamo anche stavolta che per Salvini e i suoi non c’è più limite alla vergogna», questo invece il contenuto di una nota del Gruppo del Movimento 5 Stelle al Senato.

LeU

«Stamattina Matteo Salvini torna allo sciacallaggio per strumentalizzare il contagio rilevato a Roma su due turisti cinesi», ha affermato Stefano Fassina, Deputato LeU, ad Agorà. «Due casi – prosegue – immediatamente affrontati con tutte le precauzioni necessarie. Mentre, sulla presunta assenza dei controlli agli aeroporti, Salvini fa finta di non sapere, nonostante il Ministro ieri l’abbia sottolineato, che l’Italia è stato il primo Stato dell’Ue a metterli, a Milano e Roma, per i voli provenienti da Wuhan. Di fronte a un’emergenza seria, una classe dirigente responsabile mette al primo posto l’interesse nazionale, non quello personale o di partito».

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