Usa, il conduttore premiato da Trump contro Buttigieg: «L’America non è pronta per un presidente gay»

«I dem guardano Mayor Pete e si interrogano su come apparirà nei dibattiti un gay di 37 anni che bacia suo marito sul palco vicino a Mr. Man Donald Trump», ha detto il noto speaker radiofonico

Dopo la vittoria in Iowa, Pete Buttigieg è diventato uno dei frontrunner per le primarie democratiche americane nella corsa alla Casa Bianca. L’ex sindaco di South Bend, il primo candidato presidente apertamente gay, è stato pubblicamente attaccato dal controverso conduttore radiofonico conservatore Rush Limbaugh, ispiratore di molte cospirazioni cavalcate da Donald Trump e decorato dal presidente nel recente State of the Union con la medaglia della libertà, la più alta onorificenza civile Usa.


Nel suo programma ha preso di mira uno ad uno i principali candidati dem, sostenendo che nessuno di loro ha la possibilità di essere eletto, tantomeno quel Buttigieg che non nasconde il suo affetto per il marito Chasten Glezman, chiamandolo «l’amore della mia vita» davanti ai fan che festeggiavano il suo secondo posto nelle primarie in New Hampshire. «I dem guardano Mayor Pete e si interrogano su come apparirà nei dibattiti un gay di 37 anni, che bacia suo marito sul palco, vicino a Mr. Man Donald Trump», ha detto Limbaugh, accusato in passato di razzismo e sessismo, nonché tra i promotori del Birther movement, che negava la nascita americana di Barack Obama.


A suo avviso, gli stessi dem dovrebbero ammettere che, «nonostante i grandi progressi fatti» su questo tema, «l’America non è ancora pronta a eleggere un gay che bacia suo marito sul palco dei dibattiti presidenziali». Polemiche, e non solo sui social, dove «Mr. Man» è diventato virale. Il primo a difendere Pete è stato Joe Biden: «Avete appena sentito Rush Limbaugh, mio Dio, è parte della depravazione di questa amministrazione», ha dichiarato.

«Io e Pete siamo rivali, ma lui ha onore, coraggio ed è intelligente da morire», ha aggiunto l’ex vicepresidente, a caccia di un sempre più incerto voto nero in South Carolina per rifarsi dalle prime due sconfitte. Anche lo stesso Trump è intervenuto a smorzare i toni. «Io voterei per un candidato gay. Penso che ci sarebbe qualcuno che non lo vota, ma io non sarei tra loro», ha detto alla Fox.

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