Coronavirus, in Lombardia sono 3420 i contagi. Le vittime salgono a 154, 524 sono le persone guarite. Gallera: «Sistema solido ma grande tensione»

Positivo anche un dipendente del Consiglio regionale della Lombardia impiegato a Palazzo Pirelli. Gran parte dei lavoratori della Regione sta lavorando in smartworking

Sono saliti a 3.420 i contagi da Coronavirus registrati in Lombardia, ottocento in più rispetto a ieri. A riferirlo in videoconferenza è l’assessore al Welfare della Regione Giulio Gallera, nel bilancio quotidiano sui numeri dell’epidemia. I pazienti ricoverati sono 1661. Di questi, 359 si trovano in terapia intensiva, 50 in più di ieri, e 722 in isolamento domiciliare. Sono invece 524 le persone guarite e dimesse: + 75 rispetto a ieri, dice Gallera. Il numero delle vittime è arrivato a quota 154. «Totale positivi sono in forte crescita rispetto a ieri, dovuta anche però al fatto che c’erano 300 tamponi e più che non erano stati caricati ancora al momento dell’ultimo aggiornamento e arrivavano da Brescia», specifica l’assessore. Ieri la Lombardia aveva registrato 2.612 persone contagiate, 135 decessi, 1622 ricoveri, di cui 309 persone in terapia intensiva, mentre erano stati dimessi in 469. «Il governatore Attilio Fontana, Sala e l’assessore Caparino stanno ultimando le valutazioni sul prossimo dpcm con il governo», dice Gallera in diretta Facebook. «È il sedicesimo giorno, il terzo weekend consecutivo che passiamo qui. È una lotta complicata che vede il sistema sanitario». Gallera cita anche il grido d’allarme delle terapie intensive nella Regione. «La regione sta facendo cose che neanche noi potevamo immaginare si potessero fare in poco tempo. Il sistema è solido ma il momento di tensione è grande»


Positivo un dipendente della Regione

Intanto oggi un dipendente del Consiglio regionale della Lombardia impiegato a Palazzo Pirelli è risultato positivo al coronavirus: è quanto comunica una nota di Regione Lombardia. Si tratta di una persona che collabora con il gruppo consiliare del Pd e che, dopo una settimana di febbre, si è sottoposta al tampone. La persona ora non presenta sintomi e si trova in quarantena. La cabina di regia del Consiglio regionale presieduta dal Segretario Generale in stretto contatto con il Presidente Alessandro Fermi, ha ricevuto la notizia questa mattinata e, nel rispetto dei protocolli previsti, sta valutando l’adozione di ulteriori misure finalizzate ad evitare la diffusione del contagio anche se già da questa settimana gran parte dei dipendenti di Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale, sta lavorando in smartworking. Tra le misure di prevenzione al vaglio anche la chiusura di alcune aree del Palazzo. Per lunedì 9 marzo ‬il presidente Fermi ha riunito l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale per valutare e concordare l’organizzazione dell’attività istituzionale e successivamente, alle ore 15.30, è prevista anche una riunione dell’ Ufficio di Presidenza con i capigruppo consiliari.


Borrelli: «Qualche criticità per i posti letto»

In merito alle misure richieste dal governatore lombardo Attilio Fontana «entro stasera vi assicuro avremo il dpcm, saranno adeguate e proporzionate e condivise con la Regione», dice il commissario Angelo Borrelli durante la quotidiana conferenza stampa di aggiornamento dei dati. Il commissario della Protezione civile, in diretta su Rai 1, aveva dichiarato che «c’è qualche criticità per i posti letto negli ospedali della Lombardia, ma abbiamo posti liberi in altre regioni per soccorrere la Regione», nel caso la richiesta venga formalizzata. «C’è una criticità con gli ospedali della Lombardia, che porterà credo all’attivazione della Centrale remota di soccorso sanitario (Cross) – ha spiegato ancora Borrelli -, ancora non è stata attivata, ma noi abbiamo dei posti liberi nelle altre regioni per soccorrere la Regione Lombardia». «La Cross è uno strumento della Protezione civile, già utilizzata per il terremoto, una struttura organizzata del 118, una a Pistoia e l’altra a Torino, che si attivano quando le centrali del 118 e la sanità regionale hanno bisogno di soccorso e non si riescono a trovare posti nella regione che chiede aiuto – ha spiegato – Si attiva la Cross e va a distribuire le persone che hanno bisogno di assistenza nelle altre».

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