Coronavirus, l’urgenza dei posti in terapia intensiva in Lombardia. Fontana: «Dobbiamo attrezzarci. Aspettiamo risposte da Arcuri»

Telefonata tra il governatore e il neocommissario delegato Arcuri. Obiettivo: aumentare i posti a strettissimo giro e la consegna di respiratori per integrare le rianimazioni degli ospedali

I numeri delle vittime e dei contagiati parlano chiaro: «La progressione è continua e quindi è chiaro che dobbiamo attrezzarci per avere nuovi posti in terapia intensiva. Questi non sono sufficienti». Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel punto stampa sulla pandemia da Coronavirus in Lombardia. Con il commissario delegato all’emergenza Domenico Arcuri, il governatore ha discusso di due temi: la consegna dei respiratori che dovranno servire a integrare le rianimazioni degli ospedali – «entro una settimana dovrebbero arrivarne 140», rende noto Fontana – e la realizzazione del nuovo ospedale nell’area Fiera Milano.


«Al momento non abbiamo ricevuto risposte – ha precisato il governatore – il commissario non è ancora in grado di capire se può rispondere alle nostre esigenze o meno. Noi vorremmo andare decisamente avanti sul nuovo ospedale e siamo pronti ad andare avanti per la nostra strada». Martedì sera è in programma un nuova conference call «per capire cosa può fare la Protezione civile per la Regione».


Il punto stampa di Attilio Fontana in Regione Lombardia:

Il problema più urgente in Lombardia, è ormai noto, è quello legato al rischio collasso del sistema sanitario regionale dato il livello di saturazione raggiunto per la cura dei pazienti malati di Covid-19. In particolare, come confermato questo weekend dall’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, i posti in terapia intensiva sono agli sgoccioli. «Non ne restano che poche decine». Di qui l’urgenza di nuovi presidi ospedalieri dedicati alla cura dei pazienti infetti, come il progetto di costruzione dell’ospedale in area Fiera Milano per il quale Fontana ha ingaggiato come “consulente personale” l’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso per un compenso simbolico di un euro.

Due i programmi presentati dalla Regione per ampliare i posti in terapia intensiva. Il primo, come spiega l’assessore Gallera, è «l’ambizioso progetto di un grande ospedale con 500 posti con il presidente Fontana che ha chiamato Guido Bertolaso per realizzarlo». Ma accanto a questo progetto, ce n’è poi un secondo che prevede una tabella di marcia a ritmi serrati e che consiste nella «realizzazione di 192 posti in terapia intensiva: 90 in 7 giorni, altri 77 in 11 giorni e altri 25 in 15 giorni, al San Carlo in due piani che sono vuoti, al Niguarda, al San Gerardo di Monza, al Policlinico e in altri ospedali».

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