Coronavirus, Champions e Europa League: si cerca di ripartire tra fine aprile e inizio maggio – Le ultime

Questo lo scenario per la ripresa delle attività disegnato dopo il vertice Uefa

Le decisioni a cascata dell’Uefa sono arrivate assieme a una calendarizzazione abbastanza ben definita e ad alcune priorità, virus permettendo, di carattere economico. Euro 2020 slitta al 2021: saranno sempre 12 i Paesi ospitanti, inaugurazione a Roma l’11 giugno, finale a Londra l’11 luglio. Ufficiale. Tutto traslato di un anno, e comunque con perdite intorno ai 300 milioni di euro. Tutto necessario perché la precedenza viene data alla lotta al Coronavirus e poi, soprattutto per motivi logistici ed economici, a campionati interni e Coppe europee.


Nel corso del summit in videoconference (collegate 55 Leghe, Federazioni e anche i sindacati dei giocatori) sono stati identificati dei periodi cardine: maggio e giugno. In questo arco temporale Uefa vorrebbe chiudere Europa e Champions League. La data più ottimistica prevedrebbe la ripartenza il 30 aprile per l’Europa League e il 5 maggio per la Champions con finali rispettivamente il 24 e il 27 giugno.

Quanto ai campionati, l’ipotesi più ‘incoraggiante’- al momento non remota ma piuttosto improbabile, indicherebbe un ritorno alla normalità verso il 14 aprile; quella più pessimistica sposta le lancette della ripresa dei tornei interni a giugno con stagione chiusa a luglio (e sempre che la Fifa conceda una deroga a metà luglio per i contratti in scadenza al 30 giugno).

Foto di copertina Ansa

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