Coronavirus, i numeri in chiaro. Il fisico Sestili: «Bisogna aumentare il numero di tamponi» – La videointervista

Il divulgatore scientifico ha analizzato per Open gli ultimi dati dell’epidemia. Se ieri si erano registrati 4.207 nuovi contagi, il 19 marzo il numero è salito a 4.480

I dati pubblicati dalla Protezione civile il 19 marzo dicono che in Italia, attualmente, sono stati riscontrati 41.035 casi di positività al Coronavirus: 4.440 guariti, 33.190 ancora infetti e 3.405 morti. Se nella giornata di ieri si erano registrati oltre 4.207 nuovi contagi, oggi il numero è salito a 4.480. «Non siamo più in una situazione di crescita esponenziale, questo mi sento di confermarlo. L’epidemia sta seguendo la cosiddetta curva logistica».


Giorgio Sestili, fisico e divulgatore scientifico, spiega: «Una curva esponenziale è una curva che non cessa mai di crescere. È evidente che produrrebbe effetti devastanti. Il punto, per rispondere all’epidemia, è cercare di uscire il prima possibile dall’esponenziale adottando misure di contenimento. Nel caso italiano, siamo arrivati a una curva logistica perché, piano piano, la curva dei contagi sta rallentando tenendo ad appiattirsi». Sestili ha fondato una pagina Facebook molto seguita, Coronavirus – Dati e Analisi Scientifiche, dove condivide, appunto, dati e analisi scientifiche di scienziati e ricercatori sulla diffusione del coronavirus.


«Servirà parecchio tempo per raggiungere i risultati cinesi – afferma Sestili -. La comunità scientifica italiana che sta studiando l’emergenza è concorde sul fatto che il numero dei casi positivi è nettamente più alto dei dati registrati. Questo perché i tamponi vengono effettuati ancora a chi ha dei sintomi abbastanza gravi».

«In Lombardia c’è stato un incremento notevole del numero dei test diagnostici – conclude il fisico –. La percentuale positiva dei tamponi nella regione è passata dal 20% di fine febbraio al 60% di positività nei test effettuati oggi, 19 marzo. Questo vuol dire che facendo più tamponi stiamo aumentando la precisione della misura: dovrebbe essere replicato in tutte le regioni per riuscire a fermare il contagio».

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