Coronavirus, fronte spaccato sulla ripresa degli allenamenti. Tommasi (Aic): «Non so qualcuno cosa abbia in mente»

Oggi si è tenuta una riunione informale tra club. Ecco cosa è emerso

Il calcio, altra industria economica (oltre che di emozioni fideistiche) bloccata dall’emergenza Coronavirus, continua ad aggiornarsi informalmente per provare a tracciare una linea di ripartenza nell’ovvio rispetto delle misure e della politica delle Istituzioni centrali. Oggi si è svolta una nuova conference call, una informale assemblea di Lega A nel corso della quale sono stati trovati punti di accordo vari, anche se non integralmente. La decisione comune è quella di rinviare a non prima del prossimo 4 aprile gli allenamenti delle squadre, ma sulla ripartenza degli stessi il fronte si spacca. Quello di Claudio Lotito, patron della Lazio, preferirebbe anticipare il rientro in campo per le sedute tattico-atletiche; quello di Agnelli e della Juve spingerebbe, invece, per andarci con i piedi di piombo.

Sul punto è intervenuto con una nota – e senza fare troppi giri di parole -, il numero 1 dell’Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi: «Allenarsi ora non ha senso. Chi pensa di avvantaggiarsi facendo allenare i suoi atleti non so cosa abbia in mente». Tommasi è stato cauto anche sull’altro punto ‘forte’ di queste ore il possibile taglio agli stipendi dei calciatori, già adottato in diversi campionati internazionali: «Non possiamo imporre ai calciatori di accettare eventuali tagli. Possiamo dare una linea, ma sulle rinunce decidono i giocatori».


Foto di copertina Ansa


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