Coronavirus, il Parlamento europeo approva i Recovery bond. Governo e opposizione si spaccano di nuovo

Le obbligazioni sono soltanto uno dei vari strumenti finanziari ideati per aiutare la ripresa dei paesi colpiti dalla pandemia

Continuano i tentativi da parte del Parlamento europeo di fornire un indirizzo preciso su quali e quanti aiuti elargire ai Paesi Ue colpiti dal Coronavirus. Dopo la mozione presentata ieri dai Verdi sui coronabond – su cui si è spaccata la destra italiana – oggi è stata approvata con 395 sì, 171 contrari e 128 astenuti la richiesta congiunta degli eurodeputati liberali di Renew Europe, i socialdemocratici, i popolari ed i verdi per i “Recovery bond“, obbligazioni vincolate alla ripresa e garantite dal bilancio dell’Unione europea.


Si spaccano maggioranza e opposizione: Partito Democratico, Forza Italia e Italia Viva hanno votato a favore della risoluzione di oggi, mentre Lega e Fratelli d’Italia contro. A loro si sarebbero aggiunti tre eurodeputati dal Movimento 5 Stelle, mentre la maggioranza dei 5 stelle si è astenuta. Non a caso, al voto è seguito il richiamo all’unità e alla cooperazione del presidente del parlamento Ue, David Sassoli, il quale ha invitato «tutti i governi a fare in modo che vi sia un abbassamento nei loro dibattiti e nelle loro tensioni e che ci sia lo sforzo e la volontà comune, perché oggi è in gioco davvero la vita di tutti».


I “recovery bond” e il resto degli aiuti Ue

I Recovery bond sono soltanto uno dei vari aiuti al centro dell’azione Ue. L’accordo sul Mes, raggiunto a inizio aprile, dopo due giorni consecutivi di trattative tra i ministri delle finanze dei membri dell’eurozona, prevede che ogni Paese Ue abbia diritto a un finanziamento pari al 2% del proprio Pil da spendere, senza condizioni ulteriori, in sostegno diretto o indiretto al proprio sistema sanitario. La Cassa integrazione europea invece mette a disposizione circa 100 miliardi di euro (dal bilancio Ue) per i lavoratori. Inoltre, la Banca centrale europea potrà mettere a disposizione 200 miliardi di euro in prestiti garantiti alle piccole e medie imprese europee. L’ultima riunione dell’Eurogruppo non ha visto raggiungere un accordo sui Coronabond (obbligazioni comuni agli stati dell’eurozona emessi per far fronte alle spese legate al Coronavirus), respinti dall’Olanda e dalla Germania.

Nella risoluzione adottata oggi gli eurodeputati hanno chiesto all’Ue una risposta più forte per superare la crisi, tramite un pacchetto di investimenti che comprenda anche obbligazioni garantite dal bilancio dell’Ue. Non si tratta di “mutualizzare” il debito, ma di pensare a investimenti futuri e di investire in un fondo di solidarietà dell’Ue per almeno 50 miliardi di euro. Inoltre gli eurodeputati chiedono un aumento della produzione di prodotti chiave come i farmaci, e ribadiscono l’importanza di mantenere aperte le frontiere tra i paesi membri, per permettere la libera circolazione di merci, ma anche di dispositivi di protezione.

Il voto di ieri: la destra si spacca sui “Coronabond”

Già ieri sera al Parlamento europeo si era riacceso lo scontro sugli aiuti europei destinati ai Paesi più colpiti dalla pandemia. Il voto su una mozione dei Verdi che proponeva la mutualizzazione del debito tramite i Coronabond oltre ai finanziamenti europei tramite il Fondo Salva Stati (Mes), aveva visto la destra spaccarsi: Forza Italia e Lega hanno votato contro, mentre Fratelli d’Italia si sono schierati a favore insieme a Partito democratico e Movimento 5 Stelle (astenuti gli eurodeputati di Italia Viva).

Dopo il primo voto, con cui sono stati bocciati i “Coronabond”, anche la maggioranza si è spaccata, con il Partito democratico che ha votato a favore del fondo comune dell’Ue per finanziare la ripresa (il Recovery Fund), mentre i pentastellati, contrari a ogni riferimento al Mes (che metterebbe a disposizione dell’Italia circa 37 miliardi di euro), hanno votato contro.

Le critiche nei confronti della Lega dagli ex partner di Governo hanno cominciato a piovere già ieri sera. Fabio Castaldo, 5 stelle e vicepresidente del Parlamento Ue, è stato il primo a denunciare il “tradimento della Lega”. «Al Parlamento europeo votano contro gli eurobond insieme a #ForzaItalia. Tante chiacchiere sul tricolore e poi votano contro gli interessi del nostro Paese», ha scritto su Twitter. «Se avessero votato a favore, l’emendamento sarebbe stato approvato!», ha aggiunto su Facebook.

https://www.facebook.com/FabioMassimoCastaldo/photos/a.684745844898033/3026951807344080/

La replica della Lega non si è fatta attendere. Secondo Marco Zanni (ex 5 stelle, oggi capogruppo della Lega al parlamento Ue) il Carroccio non sarebbe mai stato a favore degli Eurobond, preferendo, come ha spiegato in un secondo tweet, l’intervento esclusivo della Banca centrale europea. «Gridare a “hanno affossato eurobond” perché non è passato emendamento a una risoluzione non legislativa votata da un’istituzione che non ha potere di iniziativa legislativa ci fa capire quanto siano ridicoli», ha aggiunto su Twitter.

Il parere degli esperti:

Leggi anche: