Coronavirus. I falsi documenti del Governo, Regione Lombardia e Inps che circolano su Whatsapp

Qualcuno nasce come presa in giro, altri no. Il problema è che poi qualcuno ci crede sul serio

Circola via Whatsapp lo screenshot di un presunto documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulle presunte riaperture durante l’emergenza Coronavirus datato 9 aprile 2020 e firmato da «MATTARELLA» scritto in maiuscolo, senza il nome e la dicitura «Presidente della Repubblica». Bastano queste poche informazioni per comprendere che si tratta di un falso.

I documenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, infatti, non vengono firmati dal Presidente della Repubblica. A parte questo, il testo non è conforme con le classiche comunicazioni istituzionali e risulta un copia incolla di un testo bufala che circolava online. Risulta plausibile che chi ha diffuso il testo ha voluto creare anche questo finto documento per rilanciarlo e sperare che qualcuno ci cascasse:

Si adotteranno tali misure: 18 aprile riapertura aziende agricole e industriali (non tutte), 4 maggio fine fase 1 e libera circolazione ma con obblighi come mascherine e distanza di sicurezza, per qualche giorno prevista la riapertura di alcune attività commerciali come negozi tessili, di arredamento e d’abbigliamento con ingressi scaglionati, file lunghe e prenotazioni (no centri commerciali).

Il vero documento da tenere presente è, invece, quello del 10 aprile 2020:

Il falso documento della Regione Lombardia

Circola anche un file PDF attribuito alla Regione Lombardia con un testo simile a quello precedente con oggetto «Bozza di accordo quadro Governo-Regioni per il recepimento delle direttive nazionali in materia di riaperture post COVID19». Anche questo un falso che la stessa Regione Lombardia ha smentito con un comunicato del 14 aprile 2020:

“Regione Lombardia comunica che sporgerà denuncia contro ignoti alla Polizia postale per far chiarezza in merito al falso documento relativo a fantomatiche decisioni che Regione avrebbe assunto in tema di aperture e restrizioni relative alla diffusione del Coronavirus“. Lo comunica in una Nota Regione Lombardia definendo l’azione “vergognosa e gravissima”.

Il falso documento Inps (trollata)

Questo, al contrario degli altri, è stato fatto con il chiaro scopo di prendere in giro l’Inps a seguito di quanto accaduto a livello informatico con la richiesta dei famosi 600 euro:

IL GOVERNO AFFIDA A INPS LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE DEL SOFTWARE DI TRACCIAMENTO DEI CITTADINI

Dopo la brillante e rapida soluzione dei problemi provocati dall’intenso attacco hacker a cui il sito dell’Istituto è stato sottoposto nella settimana del 1 aprile, u.s. , attacco che nonostante la sua potenza e intensità ha provocato un degrado minimale del servizio informatico prestato alla cittadinanza, senza che esso mai arrivasse a pregiudicare la riservatezza dei dati a noi affidati, […]

Rendiamoci conto che l’Inps non si occupa di realizzazione di applicazioni o software.

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