Il M5s si spacca sulle nomine delle partecipate: l’appello dei “dissidenti” contro la riconferma di Descalzi all’Eni

Alcuni esponenti grillini, capeggiati da Di Battista, hanno chiesto di bloccare la nomina di Descalzi, decisa dal governo, di cui il M5s fa parte

Il termine per depositare le liste è il prossimo 20 aprile, ma sembra essere già stato trovato l’accordo sui posti chiave dei vertici delle grandi partecipate come Eni, Enel, Poste e Leonardo, i cui amministratori delegati dovrebbero essere riconfermati. Intesa raggiunta dopo una riunione ieri sera tra le forze di maggioranza, incluso dunque il M5s. Un accordo che però vede l’opposizione di una parte dello stesso Movimento, che vuole ostacolare la riconferma di Claudio Descalzi come Ad dell’Eni.


A fare da portavoce a un documento condiviso è Alessandro Di Battista, direttamente dal suo profilo Facebook. «Ci hanno chiamato giustizialisti e manettari, ci hanno accusato di essere eccessivamente rigorosi. Ma in un Paese come il nostro era necessario che una forza politica mettesse nero su bianco che solo chi ha la fedina penale pulita può rappresentare i cittadini nelle istituzioni». Inizia così il post dell’esponente del M5s.


«La più grande presunta tangente della storia italiana vede protagonista come imputato per corruzione internazionale l’Ad di Eni Claudio Descalzi», scrive Di Battista che ripercorre poi le vicende giudiziarie che vedono protagonista Descalzi. «Tutto da chiarire, certo. Ma crediamo che quanto fin qui esposto sia più che sufficiente per rendere totalmente irricevibile la riconferma di Descalzi da parte del M5S come Ad di Eni. Nomina di un valore enorme, come altre di cui si sta discutendo», scrive l’ex parlamentare.

«Con questo appello, aperto a chiunque lo voglia condividere, chiediamo di bloccare la nomina a qualsiasi livello, di coloro che, sulla base delle nostre regole, non potrebbero neanche essere candidati al consiglio di circoscrizione», conclude il post. Tra le firme oltre a quella di Di Battista, compaiono quelle di esponenti di spicco del Movimento come Barbara Lezzi, Giulia Grillo e Max Bugani.

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