Fase 2, Renzi bombarda Conte: «Calpesta la Costituzione: ora basta, la libertà non vale meno della salute»

L’ex premier torna all’attacco del suo governo dopo l’ultimo Dpcm che boccia senza appello

È sull’ultimo Dpcm del premier Giuseppe Conte che Matteo Renzi fa partire una pioggia violentissima di critiche e accuse su quanto sia sbagliato, se non addirittura pericoloso, il provvedimento del governo sulla Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. In un’intervista a Repubblica, il leader di Italia Viva definisce il dpcm un «assurdo costituzionale», chiede di trasformarlo in un decreto e portalo in Parlamento, a punta dritto contro il premier: «Non può impattare sulla vita delle persone al punto di definire con un dpcm chi puoi vedere. Abbiamo accettato una limitazione quando le terapie intensive scoppiavano e i medici dovevano decidere chi intubare e chi no, ora basta. Quando si inizia a considerare la libertà un bene disponibile, iniziano brutte storie. La libertà non vale meno della salute».


Sbagliata secondo Renzi anche la mancata apertura su base regionale, decisione dietro la quale lancia un velato sospetto che ci sia stato calcolo politico da parte di palazzo Chigi: «È una scelta sbagliata. E se fosse politica sarebbe controproducente, perché serve a Salvini, che invece era in un angolo. Un presidente del Consiglio non deve guardare gli indici di gradimento, ma il numero dei posti di lavoro, l’andamento del Più, le previsioni internazionali». E il rischio che fra pochi mesi lo scenario sia catastrofico secondo l’ex premier è altissimo: «La ripartenza è lenta. Non si rendono conto che in autunno ci sarà una carneficina di posti di lavoro».

La tregua nella maggioranza sembra sostanzialmente finita, con Renzi che promette fuoco e fiamme nel suo intervento di giovedì prossimo al Senato: «Fuggire dal Parlamento è scelta di rara gravità e trova la sua base in una visione dello Stato paternalistica e irrispettosa della libertà: non ho alla da perdere e considero mio dovere diro ad alta voce».

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