Coronavirus, i numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «I contagi sono in calo, ma c’è un’Italia a due velocità»

Le regioni in cui la ripartenza deve essere molto cauta sono Piemonte, Lombardia, Liguria e Trentino Alto Adige. «Qui i contagi sono ancora alti», dice il matematico del Cnr

Oggi, da quella che è risultata essere l’ultima conferenza stampa della Protezione civile di questa fase di lotta alla pandemia di Coronavirus, sono arrivati dati incoraggianti: record di persone guarite, calo dei morti e di nuovi contagi. Si consolida dunque il trend dei giorni scorsi che vede una diminuzione del contagio sull’intero territorio nazionale.


Lo conferma Giovanni Sebastiani, matematico e ricercatore del Cnr, che ha analizzato i dati. Sebastiani, che si occupa di studiare l’applicazione di modelli statistici alla medicina, però mette in guardia: il calo c’è, ma continua a non riguardare in modo uniforme tutte le regioni. «C’è un’Italia a due velocità: nel Nord la diminuzione è molto più lenta». In particolare le regioni in cui la ripartenza deve essere molto cauta sono Piemonte, Lombardia, Liguria e Trentino Alto Adige. Su queste quattro, il matematico concorda con le rilevazioni dell’Istituto Gimbe secondo cui in alcune regioni del Nord l’epidemia non sarebbe ancora sotto controllo. «Cautela ovunque, ma soprattutto al Nord e soprattutto in queste quattro regioni dove i contagi sono ancora alti», conferma Sebastiani.


Per quanto riguarda i dati di oggi ce n’è uno che salta subito all’occhio e riguarda gli attualmente positivi: rispetto a ieri sono diminuiti di 3.106 unità. Questo accade, spiega Sebastiani, perché il dato tiene conto sia dei nuovi contagiati, ma anche dei morti e dei guariti, che oggi fortunatamente sono stati 4.693: dato che ha quindi fatto calare in modo notevole le persone attualmente positive in Italia che sono 101.551.

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