Coronavirus, cosa c’è nel decreto “Rilancio” su cui lavora il governo: le proposte dei ministeri

Dalla scuole al fondo per i lavoratori dello spettacolo, dalle mascherine all’indennità per i lavoratori domestici: ecco i (tanti) capitoli su cui l’esecutivo non ha ancora trovato la quadra

Lo hanno chiamato “Dl Rilancio”, è il già noto alle cronache come decreto-Aprile, poi decreto-Maggio per l’inesorabile tempo che passa: è il prossimo decreto sul quale il governo guidato dal premier Giuseppe Conte è al lavoro per sostenere l’economia – dalle famiglie alle imprese – nella fase di gestione della crisi senza precedenti provocata dalla pandemia di Coronavirus. Sul tavolo del premier le diverse proposte inviate dai ministeri: alcune incomplete, altre non trovano il parere favorevole tra le parti, sono norme che vanno dal lavoro alla salute, dalla famiglia allo sport.


Mascherine e disinfettanti

Prezzo massimo consigliato per mascherine e disinfettanti: è l’ipotesi riportata dal documento di lavoro in vista del Decreto Rilancio, che introduce l’obbligo temporaneo per i produttori di indicare il prezzo massimo di vendita consigliato.


Il prezzo finale non potrà superare gli importi fissati dal decreto: per le mascherine, in particolare, la bozza prevede 1,50 euro per le chirurgiche e fino a 9,50 euro per le FFP3 con valvola. La violazione di questi limiti verrebbe punita con sanzioni amministrative e nei casi più gravi con la sospensione dell’attività di vendita. I controlli spetterebbero alla Guardia di Finanza.

Scuola

Per la scuola, e in particolare per la messa in sicurezza delle strutture scolastiche, è previsto un incremento «di 331 milioni di euro, per l’anno 2020». Si tratterà dunque di un fondo per il funzionamento, «per la protezione delle istituzioni scolastiche ed educative»: è il programma messo sul tavolo dal ministero dell’Istruzione.

Le risorse stanziate andranno a coprire «specifiche esigenze, come l’acquisto di materiale e di servizi per la didattica a distanza, per l’assistenza medico sanitaria e psicologica, per l’acquisto di materiale di protezione e igiene e servizi di lavanderia, per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti». Si prevede inoltre lo stanziamento di 39,2 milioni di euro per assicurare interventi di pulizia.

Bambini dagli 0 ai 6 anni

Saranno previste nuove misure anche per il sistema di istruzione da zero a sei anni. Per quest’anno si prevede un aumento dei fondi di 15 milioni di euro. «I soggetti pubblici e privati che svolgono i servizi educativi e le scuole paritarie dell’infanzia a gestione pubblica o privata beneficiano, a copertura del mancato versamento delle rette o delle compartecipazioni comunque denominate da parte dei fruitori, di un contributo previsto per 65 milioni».

Bonus baby sitter

Salirebbe da 600 a 1.200 euro il bonus per il baby sitting che si estenderebbe anche ai centri estivi, e quindi dai servizi integrativi per l’infanzia ai servizi socio educativi territoriali. Per il personale sanitario il bonus arriverebbe a 2mila euro.

Fondo spettacolo

Una delle proposte contenute nelle bozze su cui il governo è al lavoro è l’incremento da 80 a 230 milioni del fondo per le emergenze dedicato ai settori dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo, così da portare complessivamente le risorse per il settore a una cifra pari a 280 milioni di euro.

Ripartenza musei

Su tavolo di Chigi non manca una spesa da 100 milioni di euro per assicurare il funzionamento nel 2020 dei musei e dei luoghi della cultura statale le cui casse sono state svuotate dalle chiusure e quindi dai mancati biglietti conseguenza dell’epidemia da Coronavirus. I 100 milioni per i musei sarebbero assegnati allo stato di previsione della spesa del ministero per i Beni e le attività culturali e per il Turismo.

Settore aereo

Altra ipotesi è l’istituzione di un fondo per i danni subiti dal settore aereo di 200 milioni, fondo che si andrebbe a sovrapporre a quello già previsto dal decreto “Cura Italia”, che prevedeva un intervento a favore del comparto grazie allo stanziamento di 500 milioni per il 2020. I due fondi avrebbero come riferimento diversi ministeri (Mit per l’ipotesi “Dl Rilancio” e Mise e Mef per il fondo del “Cura Italia”).

Lavoratori domestici

I lavoratori domestici con contratti per lavori da 20 ore alla settimana avranno un’indennità di 400 euro al mese per i mesi di aprile e maggio mentre quelli con un monte ore superiore a 20 alla settimana avranno un’indennità di 600 euro al mese. Nel documento si precisa, però, che questo sussidio sarà erogato solo per i lavoratori non conviventi con il datore di lavoro, e purché la quantità di lavoro si sia ridotta durante l’emergenza almeno del 25%.

Mezzi pubblici e abbonamenti

I pendolari che non hanno potuto usufruire dell’abbonamento per il trasporto pubblico durante l’emergenza Covid, riceveranno un rimborso. Si va dal bus alla metro, dal treno al vaporetto. La misura vale per servizi di trasporto pubblico con qualsiasi modalità di trasporto (ferro, gomma o via acqua) e riguarda il rimborso del corrispettivo versato per la parte di abbonamento non utilizzata. L’abbonamento deve essere stato acquistato fino al 10 marzo 2020 e in corso di validità nei mesi di stop per l’emergenza.

Turismo

Tre fondi separati per il turismo, per un ammontare di 130 milioni per l’anno 2020: uno da 50 milioni sarebbe finalizzato alla sottoscrizione di quote o azioni di investimento collettivo del risparmio e fondi di investimento, per l’acquisto e la valorizzazione di immobili destinati ad attività turistico-ricettive. Un secondo, sempre da 50 milioni, per la concessione di contributi in favore delle imprese turistiche, delle aziende termali e degli stabilimenti balneari, come concorso nelle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro e di adeguamento degli spazi. Un terzo fondo, da 30 milioni, andrebbe alla promozione del turismo in Italia.

In copertina ANSA/Massimo Percossi | Un negozio di abbigliamento in fase di apertura, durante l’emergenza Coronavirus, Roma, 8 maggio 2020.

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