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Fase 2, occhio alle ripartenze: quali sono i luoghi più rischiosi, compresa casa nostra

17 Maggio 2020 - 12:30 Giulia Marchina
Una persona contagiosa può veicolare fino a duecento milioni di particelle virali con un colpo di tosse

Casa, posti di lavoro, trasporti pubblici, ristoranti, penitenziari, sale conferenze, chiese, palestre e luoghi dove si svolge attività fisica al chiuso. Sono questi i posti “migliori” per rischiare il contagio da Coronavirus. Una tesi cui Erin S. Bromage, professore associato di Biologia all’Università del Massachusetts a Dartmouth, ha cercato di rispondere, dando dei suggerimenti sul suo blog. L’articolo è stato citato anche dal New York Times. L’idea da cui partire è considerare tutti gli ambienti chiusi con poco ricambio d’aria e ad alta densità di persone ideali per la diffusione del virus.

Una persona contagiosa può veicolare fino a duecento milioni di particelle virali con un colpo di tosse. E la maggior parte di queste goccioline ricadono sul suolo per effetto della gravità; invece molte restano nell’aria, raggiungendo lunghe distanza in breve tempo. «È come se la persona infetta fosse una candela: la cera che cade vicino sono i droplets grandi – sintetizza Giorgio Buonanno, professore di Fisica tecnica all’Università di Cassino al Corriere della Sera – e il fumo sono le goccioline leggere che si disperdono nell’ambiente. Nei luoghi chiusi, con il distanziamento, staremo lontani dalla cera della candela ma respireremo il fumo se l’ambiente non viene costantemente ventilato».

«Il tempo di permanenza, il volume dell’ambiente, la ventilazione intesa come ricambio d’aria, l’attività che svolgono i soggetti e il loro numero sono parametri che possono aiutarci a stimare il rischio di contagio» aggiunge Buonanno, che è anche professore alla Queensland University of Technology di Brisbane, in Australia. I luoghi chiusi, dunque, si prestano benissimo al contagio. Così come è capitato al coro di una contea dello stato di Washington: un solo corista asintomatico è riuscito a infettare 53 colleghi su 60. Due di loro sono morti. In un ristorante in Cina un cliente infetto ma asintomatico ha contagiato 9 persone sedute allo stesso tavolo e in quelli vicini al condizionatore.

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