Trump ci ripensa: «Se avessimo fatto come Brasile o Svezia ora avremmo 2 milioni di morti»

La riapertura delle frontiere esterne all’area di Schengen slitta a luglio. E il nuovo epicentro del Coronavirus è l’America Latina

Sono 6.752.248 le persone contagiate da Coronavirus nel mondo, 393.555 i morti secondo gli ultimi dati della John Hopkins University. Gli Stati Uniti sono il Paese più colpito con 1.888.370 casi, seguono Brasile (614.941) e Russia (449.256). Il Brasile è il terzo Paese più colpito per numero di morti: ha superato l’Italia, registrando 34.021 vittime. Preceduto da Regno Unito (40.344) e Usa (108.768).


USA

EPA/Doug Mills/Pool | Il presidente Usa Donald J. Trump alla Casa Bianca, Washington, DC, USA, 28 maggio 2020.

Trump ci ripensa: «Se avessimo fatto come Brasile o Svezia ora avremmo 2 milioni di morti»

Saranno i sondaggi negativi, saranno i numeri, sarà il momento di altissima tensione nel paese dopo la morte di George Floyd. Fatto sta che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sembra aver decisamente cominciato a cambiare strategia nella gestione della crisi da Coronavirus. Lotta contro il virus per cui, dice oggi, due esempi certamente da non seguire sarebbero quelli di Brasile e Svezia. Alcuni media brasiliani riportano una parte del discorso di Trump pronunciato oggi alla Casa Bianca. «Se guardiamo il Brasile, vediamo che stanno attraversando delle difficoltà. In proposito, loro stanno seguendo l’esempio della Svezia. La Svezia sta passando un momento terribile. Se lo avessimo fatto anche noi, avremmo perso un milione, 1,5 milioni, forse anche due milioni o più di vite», dice Trump.


Virus e manifestazioni

Ansa | Manifestazione a New York per la morte di George Floyd


Gli Stati Uniti restano al momento il Paese con il più alto numero di contagi e di morti per Coronavirus. In Minnesota il governatore ha chiesto a tutti i manifestanti di fare il test per il Coronavirus. Anche a New York, Andrew Cuomo, avrebbe invitato i dimostranti a sottoporsi al test. Dopo la mobilitazione, giunta al suo decimo giorno, sta aumentando la paura per i nuovo balzo di contagi. Gli Stati Uniti sono infatti il Paese più colpito dalla pandemia, sia per numero di casi che di morti.

Oms: nuove linee guida sulle mascherine

EPA/SALVATORE DI NOLFI | Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus a Ginevra, Svizzera, 9 marzo 2020.

L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha aggiornato le sue linee guida sul corretto utilizzo delle mascherine. Consigli, si spiega, sul loro uso nella vita di tutti i giorni e nelle strutture sanitarie nelle aree in cui dove si registrano casi di Covid-19. «È destinato a individui della comunità, professionisti della prevenzione e controllo della salute pubblica e delle infezioni (IPC), responsabili sanitari, operatori sanitari (operatori sanitari) e operatori sanitari della comunità». Qui le risposte su chi dovrebbe indossare le mascherine, quando e di che genere di mascherine si parla: per esempio l’Oms raccomanda che venga indossata da chi ha più di 60 anni quando le distanze sono difficili da mantenere. Ricordando che le mascherine non possono sostituire il distanziamento fisico e le norme di igiene.

La riapertura delle frontiere esterne all’area di Schengen slitta a luglio

EPA/OLIVIER HOSLET / POOL | La commissaria agli Affari interni dell’Unione Europea, Ylva Johansson

La commissaria agli Affari interni dell’Unione Europea, Ylva Johansson, a seguito della videoconferenza dei ministri dell’Interno degli Stati membri, ha annunciato che è stato raggiunto un accordo sulla richiesta di proroga sino a fine giugno della riapertura delle frontiere europee, che sarebbe scaduta il 15 giugno prossimo. «Stiamo lavorando a una comunicazione che verrà approvata la prossima settimana – ha dichiarato in conferenza stampa la commissaria Johansson – e credo che  riapriremo l’area di Schengen entro la fine del mese di giugno».

Durante la videoconferenza, secondo quanto riferito da Johansson, alcuni Stati dell’Unione Europea (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Romania e Bulgaria, ndr) hanno dichiarato di non essere pronti a riaprire le proprie frontiere ai Paesi vicini, a causa del timore di vedere innalzarsi nuovamente il numero di contagi. In qualsiasi caso, ha assicurato Johansson, «il dialogo proseguirà sino a prendere una decisione definitiva coordinata a livello europeo», così come richiesto dal premier italiano Giuseppe Conte e dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez

Cina

EPA/ROMAN PILIPEY | Wuhan, Cina

Gli ultimi tre pazienti positivi al Coronavirus a Wuhan, epicentro cinese dell’epidemia, sono stati dimessi. Su 10 milioni di test effettuati, la città della provincia di Hubei ha registrato zero nuovi casi. Da giovedì, i contagi totali confermati dall’inizio dell’epidemia in Cina ha raggiunto quota 83.027.

Francia

EPA/STEPHANE MAHE | Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron

In Francia la pandemia è sotto «controllo». Lo ha dichiarato il professor Jean-Francois Delfraissy, presidente del comitato scientifico di Parigi incaricato di contribuire alla lotta al Coronavirus. «Il virus – ha aggiunto a radio France Inter – continua a circolare, in particolare, in alcune regioni (…) ma circola a bassa velocità. Laddove avevamo all’incirca numerose decine di migliaia di casi, intorno agli 80.000 nuovi quotidiani a inizio marzo, prima del confinamento (del 17 marzo,ndr.), oggi riteniamo di averne intorno ai 1.000 all’incirca».

Germania

ANSA/ALESSANDRO DI MEO | Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio

«Il ministro degli Esteri mi ha comunicato l’intenzione di riaprire i flussi verso il 15 giugno, una scelta di lealtà e trasparenza nei confronti dell’Italia che apprezziamo e che è conforme allo stato di salute attuale del Paese». Lo ha detto il titolare della Farnesina Luigi Di Maio in conferenza stampa a Berlino con il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas.

Israele

EPA/ABIR SULTAN | Bnei Brak, Israele

A tre settimane dalla ripresa delle lezioni in Israele, il governo ha deciso di chiudere 92 istituti scolastici ed asili nido dopo che 304 persone tra studenti e personale educativo sono rimasti contagiati. Sono ad oggi 14mila gli allievi e gli insegnanti che si trovano in isolamento a casa. Nel complesso i casi totali sono finora 17.495, 121 in più rispetto a ieri. Le persone attualmente positive sono 2.191, 104 dei quali ricoverati in ospedali.

America Latina

Ansa | Manifestazione in Brasile a sostegno di Bolsonaro

In America Latina sono stati registrati +48.829 casi in 24 ore, il totale sale a 1.153.938. I morti sono 59.344, +2.918. È quanto emerge da una rielaborazione dei dati dell’agenzia di stampa Ansa. Il Brasile rimane il più colpito, seguono Perù (183.198 casi e 5.031 morti) e Cile (118.292 e 1.356). In Argentina la quarantena continuerà fino al 28 giugno nelle zone più colpite come Buenos Aires e provincia. Il resto del Paese invece inizierà la cosiddetta Fase 2.

Brasile

Sono più di 34mila i morti per Coronavirus in Brasile che ha superato così l’Italia: ora è terzo per numero di vittime. Sono 1.473 i morti registrati nelle ultime 24 ore, i nuovi casi sono 30.925, sale a 614.941 il numero totale dei casi.

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