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Coronavirus e università, il ministro Manfredi: «Da luglio lauree di nuovo in presenza»

«Ci saranno il giusto distanziamento, pochi familiari e meno feste», ha specificato Manfredi

Sono passati i tempi dei lanciafiamme. Il ministro per l’Università e la Ricerca, Gaetano Manfredi, ha dato una speranza ai laureandi impegnati nelle sessioni di luglio: le discussioni potranno tornare a svolgersi nelle aule universitarie. Dopo tre mesi di lockdown totale a causa dell’epidemia da Coronavirus, ora gli studenti potranno tornare negli Atenei.

Il ministro ha parlato a margine della manifestazione per festeggiare i 796 anni dalla fondazione dell’università Federico II di Napoli – che si è svolta oggi, 5 giugno. «L’indirizzo dato a livello governativo è che già da luglio, lì dove possibile, si possa tornare a svolgere sedute di laurea in presenza perché la discussione della tesi in presenza ha un grande valore simbolico, è momento di chiusura di un percorso».

«Certo bisogna farlo con i distanziamenti giusti, con pochi familiari e con meno feste», ha specificato Manfredi. «Ma questa è la direzione verso cui si stanno orientando molti Atenei». L’apertura è comunque all’insegna della flessibilità: gli studenti che non possono raggiungere le Università per difficoltà legate al lockdown e chi vive all’estero potrà comunque svolgerle a distanza. «Dobbiamo essere molto flessibili – ha aggiunto Manfredi – perché è il modo migliore per poter dare risposte alle esigenze di tutti».

In un’intervista all’Huffington Post del 27 maggio, il ministro aveva già anticipato le intenzioni del governo in merito al rientro progressivo negli atenei. «Mi auguro che già a luglio possano esserci alcune attività in sede, penso ad esempio alle lauree o a esami in piccoli gruppi – aveva detto – laddove è possibile coniugare sicurezza e presenza degli studenti, credo che questo vada fatto».

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