Ennio Morricone, il necrologio scritto dal maestro: «A mia moglie l’addio più doloroso. Funerali privati? Non voglio disturbare»

L’ultima composizione del maestro è il suo necrologio, scritto in prima persona, con il quale ha voluto salutare le persone a lui più care. E con il quale ci ha tenuto anche a spiegare il motivo dietro la scelta dei funerali privati

È stato lo stesso Ennio Morricone a scrivere di suo pugno il necrologio che domani comparirà sui principali quotidiani. Nell’incipit il maestro ha scritto: «Ennio Morricone è morto». È un ultimo saluto scritto in prima persona, nel quale ricorda tutto il suo affetto innanzitutto «A mia moglie Maria, il più doloroso addio». Per poi passare agli amici, come il regista Giuseppe Tornatore, l’unico per il quale sarebbe tornato a scrivere musica per il cinema. E poi ai figli e ai nipoti: «Spero che comprendano quanto li ho amati». Il compositore ha poi spiegato il motivo che lo ha spinto a chiedere che i suoi funerali si svolgessero in forma privata: «Per una sola ragione: non voglio disturbare».


Agenzia Vista | Ennio Morricone risponde sul suo film preferito

Il testo del necrologio

«ENNIO MORRICONE è morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta , amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca , Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima) . A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio».

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