Coronavirus, le notizie della notte – Negli Usa 63 mila nuovi casi, paura per una nuova ondata di decessi. Scontri a Belgrado, il presidente serbo: «Così si provocano 40 mila contagi»

I contagi nel mondo hanno toccato quota 12,4 milioni secondo i dati della Johns Hopkins University, con i decessi saliti a 559 mila. Mentre gli Stati Uniti guidano la classifica mondiale con 3,1 milioni di casi, si aggrava il bilancio in Brasile dove si registrano 1,8 milioni di infezioni. Sul fronte dei decessi, gli Stati Uniti rilevano 134 mila morti, seguiti sempre dal Brasile con 70 mila e dal Regno Unito con 44 mila

Usa

EPA/MICHAEL REYNOLDS | La coordinatrice della task force della Casa Bianca sul Coronavirus, la dottoressa Deborah L. Birx

Per il secondo giorno consecutivo i nuovi casi di Coronavirus negli Stati Uniti sono stati oltre 60 mila. Secondo i dati della Johns Hopkins University, i contagi delle ultime 24 ore sono stati 63.643, per un totale di 3,1 milioni. Crescono con un passo ridotto le vittime, ora a 134 mila. Ma è proprio sul fronte dei decessi che gli esperti americani temono l’arrivo imminente di una nuova ondata.


Come riporta il New York Times, in diversi Stati come Alabama, Florida e Texas sono stati registrati nuovi picchi nei bilanci delle vittime, proprio mentre, sottolinea il quotidiano americano, l’ospedale di Bergamo segna per la prima volta l’assenza di pazienti in terapia intensiva. La media settimanale dei morti negli Usa è salita a 608, contro i 471 dei sette giorni precedenti. Mentre alcuni esperti sanitari avevano considerato prematuro prevedere un andamento al rialzo delle vittime per la pandemia, la consulente per la Casa Bianca, la dottoressa Derborah L. Birx, ha detto che «ci si aspetta che la malattia continui a diffondersi in alcune ampie aree metropolitane in cui già esiste un’alta percentuale di mortalità».


Serbia

TWITTER | Almeno 3 mila persone hanno protestato per la quarta notte consecutiva davanti al Parlamento serbo per il prolungamento delle restrizioni anti-contagio

Quarta notte di scontri a Belgrado, dove è scoppiata la protesta dopo la decisione del presidente della Serbia Aleksandar Vucic di prorogare le misure di restrizione per il contenimento dei contagi da Coronavirus. Una protesta strumentale, secondo Vucic, orchestrata dalle opposizioni con «gente frustrata, legata a tycoon e politici incapaci di ottenere ceduto nella popolazione». Ma soprattutto avverte il presidente serbo si tratta di «gente che mette a rischio la salute propria e quella di migliaia di altre persone». Nell’ultima notte di proteste, erano circa 3 mila le persone che si sono radunate davanti alla sede del Parlamento. Un pericolo, secondo Vucic, che potrebbe «provocare almeno 40 mila contagi».

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