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Sondaggio Noto, lo Stato padrone di Alitalia e Autostrade? Gli italiani non esultano: per il 60% meglio i privati

L'idea dello Stato come azionista di maggioranza delle grandi aziende non convince. Secondo gli italiani quelle società non saranno mai efficienti, soprattutto per colpa degli interessi della politica

L’ingresso dello Stato nel capitale di Autostrade non trova lo stesso entusiasmo del governo nel pensiero della maggioranza degli italiani. Secondo il sondaggio dell’Istituto Noto pubblicato sul Quotidiano nazionale, l’idea di usare soldi pubblici per gestire grandi imprese non piace al 60% degli intervistati. Un giudizio che si ritrova soprattutto nei due casi più noti in cui lo Stato ha deciso di intervenire con fondi propri, a cominciare dal caso di Aspi per finire all’eterno buco nero di Alitalia. Sul caso Autostrade, il 60% si dice contrario all’ingresso dello Stato, contro il 33% che invece è favorevole. Lo stesso va per Alitalia: il 59% non è d’accordo sul fatto che i soldi pubblici siano investiti nell’azienda, mentre solo il 31% la considera positivamente.

La convinzione diffusa è che lo Stato come maggior azionista di una grande impresa non porti efficenza nell’azienda. Secondo il 56% degli italiani sarebbe meglio che fossero gli imprenditori con le proprie finanze a gestire le grandi aziende. Il 34% ha invece fiducia nella gestione pubblica. Alla base dello scetticismo sullo Stato come azionista c’è la sfiducia nella politica. Secondo il 61% degli intervistati, a condizionare negativamente un’azienda gestita dallo Stato è innanzitutto l’incompatibilità con gli interessi della politica. Per il 59% è la burocrazia a frenare l’efficenza delle aziende a gestione pubblica. Secondo invece il 54% la gestione statale è una contraddizione, perché lo Stato sarebbe in conflitto di interessi, sia come arbitro che come attore del mercato.

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