«Dicevano Milano non si ferma. Si sono fermati a contare i morti». L’attacco di De Luca al Nord sul Coronavirus – Il video

«Abbiamo dato una prova straordinaria di tenuta organizzativa», afferma il presidente della Campania, sostenendo che se la situazione lombarda si fosse verificata nella sua regione, «non avremmo potuto aprire bocca per altri 200 anni»

Ci è cascato di nuovo. Dopo la «battuta» su Zingaretti, «andato a fare un brindisi e, siccome Dio c’è, ha beccato il Covid», Vincenzo De Luca è tornato a proporre un parallelismo tra la sua regione e la Lombardia. «Quando noi chiudevamo, altrove si facevano iniziative pubbliche: Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma, poi si sono fermati a contare migliaia di morti, non centinaia».


Il presidente della Campania, in vista all’ospedale Sarpi di Salerno, ha voluto ribadire l’efficacia del contrasto al Coronavirus nel suo territorio: «Abbiamo dato una prova straordinaria di tenuta organizzativa e anche di capacità amministrativa. In Italia si aspettavano che in Campania venisse fuori un’ecatombe. Sono rimasti delusi: la Campania è la regione che ha retto meglio l’epidemia».


Per lodare il suo territorio, però, De Luca ha reiterato il paragone con la regione più colpita del Paese: «Solo nella provincia di Bergamo hanno avuto 2mila morti nelle residenze per anziani, in tutta la Campania 14. Se Codogno fosse stata in Campania, non avremmo potuto aprire la bocca per altri 200 anni. A Milano discutono ancora se la zona rossa doveva farla il Governo o la Regione, noi intanto abbiamo chiuso e abbiamo salvato la vita di centinaia di persone».

E ancora: «Non c’è bisogno di andare a Milano, oggi come oggi gli ospedali più sicuri sono in Campania, tanto per essere chiari. Qui abbiamo ospedali e una sanità di assoluta eccellenza. Non c’è bisogno di andare a Milano, Bologna, Verona, Pavia. La Campania è la regione che ha retto meglio di tutte l’emergenza Covid-19 e di questo dobbiamo esserne orgogliosi», ha concluso.

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