Juventus campione d’Italia: batte la Sampdoria e porta a casa lo scudetto dell’era Covid

È il primo scudetto di Sarri in Italia. E Bonucci lo dedica alle vittime della pandemia, «a chi in questi mesi ci ha salutato e ha fatto il tifo per noi dall’alto»

È la Juventus a vincere, con due giornate di anticipo, lo scudetto dell’era Covid. La vittoria – per 2 a 0 – contro la Sampdoria con le reti di Ronaldo e Federico Bernardeschi, chiude – anche se resta ancora aperta la corsa al secondo posto tra Lazio, in volata, che aggancia Inter e Atalanta – quest’anno reso assolutamente fuori dall’ordinario dalla pandemia di Coronavirus e dal lungo lockdown che ha bloccato la Serie A. Pochi minuti prima della fine del match e dell’ufficialità della vittoria, l’appello dai profili social juventini ai tifosi: «Festeggiate a casa, no ad assembramenti». «Rispettiamo le disposizioni per evitare la diffusione del #Covid19: non creiamo assembramenti nelle piazze, celebriamo lo Scudetto #DistantiMaUniti».


Si tratta del nono scudetto consecutivo portato a casa dai bianconeri, mentre il totale sale a 36 o 38, come rivendica il club che considera suoi i titoli cancellati da ‘Calciopoli’. Ora i bianconeri possono pensare alla Champions. È anche la prima stagione di Sarri, che ha raccolto la pesante eredità di Massimiliano Allegri alla guida della Vecchia Signora: questo scudetto è il suo primo titolo da allenatore in Italia, così come è il suo trofeo sulla panchina della Juventus dopo le sconfitte in finale di Supercoppa Italiana e di coppa Italia, rispettivamente contro Lazio e Napoli. «È lo scudetto di Sarri? Senz’altro è un protagonista», aveva detto in giornata il direttore sportivo juventino Fabio Paratici.


«È stato un percorso nuovo, abbiamo trovato tante difficoltà e incontrato lo scetticismo esterno», dice Leonardo Bonucci ai microfoni di Sky Sport. «Abbiamo fatto dei passaggi a vuoto durante l’anno, che è stato complicato, se penso a ciò che ha vissuto il mondo per tre mesi. Poi è stato difficile per tutti, e per noi rimettere la testa e ricominciare: è stato lo scudetto più bello, perché lo abbiamo voluto, abbiamo sofferto e tirato fuori tutto quello che avevamo per dare una soddisfazione alla società e a chi in questi mesi ci ha salutato e ha fatto il tifo per noi dall’alto», dice dedicando la vittoria a chi non c’è più per colpa della pandemia.

In copertina Juventus Fc/Twitter

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