Stretta sui migranti, Conte: «Dobbiamo intensificare i rimpatri». L’affondo di Zaia: «Senza di loro non avremmo focolai»

«Non possiamo permettere che i sacrifici» fatti dal Paese per la crisi Coronavirus «siano vanificati, addirittura da migranti che tentano di sfuggire alla sorveglianza sanitaria», ha detto il premier

Superate le settimane dei provvedimenti in campo economico, l’agenda politica vede tornare in cima all’elenco la questione migranti. Non potrebbe essere altrimenti, vista la difficile situazione che sta vivendo l’isola di Lampedusa, dove si susseguono costantemente gli sbarchi. Dopo gli appelli lanciati alcuni giorni fa dal sindaco Totò Martello, che ha denunciato il grave sovraffollamento dell’hotspot dell’isola, questa mattina altri 200 migranti sono giunti a bordo di otto barchini diversi, tra la notte e l’alba.


Un fenomeno nuovo nel Mediterraneo, con la metà delle imbarcazioni che è riuscita ad arrivare direttamente sulla terraferma, tanto che i migranti sono sbarcati in maniera autonoma. Con questi nuovi arrivi l’hotspot dell’isola torna, a fronte di soli 95 posti disponibili, a riempirsi con oltre 900 persone. Per alleggerire la pressione sulla struttura dell’isola, il Governo ha inviato una prima nave con mille posti, la Gnv Azzurra, il cui arrivo è previsto in giornata. Il Viminale intanto ha avviato una nuova gara per il reperimento di una seconda nave, sulla quale far svolgere la quarantena ai migranti che sbarcano in Italia.


Conte sui rischi sanitari: «Dobbiamo essere duri e inflessibili»

Nella tarda mattinata è intervenuto sul tema il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oggi a Cerignola, in Puglia, per la presentazione del progetto LegaliTour: «Non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare», ha detto, e «non possiamo permettere che i sacrifici» fatti dal Paese per la crisi Coronavirus «siano vanificati, addirittura da migranti che tentano di sfuggire alla sorveglianza sanitaria. Non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo essere duri e inflessibili».

Il premier, che nel pomeriggio sarà a Genova per l’inaugurazione del nuovo ponte San Giorgio, ha poi confermato la collaborazione con le autorità tunisine, sottolineando come si debbano «intensificare i rimpatri». «Non si entra in Italia in questo modo – ha ribadito – e soprattutto in questo momento di fase acuta non possiamo permettere che la comunità internazionale sia esposta ad ulteriori pericoli non controllabili».

L’attacco di Zaia

In mattinata è intervenuto sul tema anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, osservando come i focolai nelle caserme e nelle strutture per i migranti nella sua Regione sono «la prova provata che questi immigrati ospitati, anche senza titolo, devono essere mandati a casa». «Se non avessimo queste strutture – ha proseguito il governatore – non avremmo avuto focolai». In ultimo ha aggiunto che «siamo riusciti anche nelle case di riposo ad avere contagio zero. Questi ragazzi in perfetta forma fisica dovevano stare più attenti».

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Fedriga invoca il pugno di ferro

ANSA/FILIPPO VENEZIA | Massimiliano Fedriga, presidente Presidente del Friuli-Venezia Giulia, a margine del Congresso Mondiale delle Famiglie a Verona, 30 marzo 2019.

«Ho sentito informalmente il Ministero e mi ha assicurato l’invio di rinforzi per supportare le forze dell’ordine che stanno gestendo le proteste e per tutelare tutti i cittadini”, annuncia il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga in una diretta Facebook dopo che in mattinata sono state registrate nuove tensioni alla ex caserma Cavarzerani di Udine da parte dei migranti che vi sono ospitati. «Ringraziamo per aver ascoltato il nostro appello – ha aggiunto ma adesso basta compromessi: chi non vuole rispettare le regole, chi non vuole rispettare la quarantena si prende e si manda via, senza altri discorsi», dice Fedriga.

«I migranti stamani sono arrivati perfino a lanciare sassi sui mezzi della Protezione civile. Siamo di fronte a una vergogna assoluta: pretendo dal Governo che chi si è reso protagonista di questa vicenda perda qualsiasi diritto di fare domanda come richiedente asilo. Se ne devono andare via ora e senza discutere. Per gli altri, è confermata la zona rossa visto che è stato trovato ieri un nuovo positivo». Per il governatore «Nessuna mediazione, serve il pugno di ferro. Vanno chiusi i confini e si devono rispedire indietro i migranti che giungono da altri paese europei».

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