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Mascherine in classe, il fronte degli scettici si allarga. Galli e Andreoni: «Regole inattuabili»

25 Agosto 2020 - 10:44 Giada Giorgi
Gli scienziati ribadiscono l'ipocrisia di una regola di prevenzione che con ottime probabilità «non verrà rispettata dai bambini». Invocano buon senso e una minima conoscenza del mondo della scuola

Il fronte degli scettici sulle mascherine da tenere a scuola per difendersi dal Covid-19 continua ad allargarsi. L’ultimo critico sulle indicazioni del Comitato tecnico scientifico di prevedere mascherine e distanziamento per i bambini dai 6 anni in su, è proprio Massimo Galli, il capo infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. «Utopia», risponde ad Agorà quando è chiamato a dire la propria sulle regole per la riapertura delle scuole. «Soprattutto per i più piccoli, stare cinque o sei ore con la mascherina in classe francamente è un’utopia», dice il professore, invitando all’onestà intellettuale.

Anche sul distanziamento, l’infettivologo è piuttosto scettico: «Possiamo dirlo per tentare di rassicurarci ma la posizione intellettualmente onesta rispetto a questo ci dice chiaramente che il distanziamento nell’ambito della scuola è complicatissimo da tenere». Una posizione che non lascia dubbi e che secondo il professore è solo «questione di buon senso di chi conosce un minimo il mondo della scuola» e non certo di «analisi da esperto».

Andreoni:«Inattuabile»

Valutazioni molto simili a quelle dell’infettivologo Galli arrivano anche dal direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive tropicali e ordinario di Infettivologia all’Università di Roma Tor Vergata, Massimo Andreoni. «Le regole per la ripresa della scuola sono corrette in linea teorica, ma la reale applicabilità lascia perplessi», ha detto il professore al Messaggero.

Andreoni considera «poco realizzabile» che bambini di 6 o 7 anni possano indossare la mascherina per tutta la permanenza in classe. «Imporre una direttiva sapendo fin dall’inizio che sarà in gran parte disattesa, soprattutto dai bambini più piccoli, non mi pare la soluzione migliore», ha continuato l’infettivologo.

Difficile trovare soluzioni efficaci, e soprattutto non immaginare la diffusione di «inevitabili focolai scolastici». Per questo il professore crede nella necessaria sinergia tra istituti scolastici e sorveglianza sanitaria, «in modo da aumentare i controlli e contenere i possibili focolai che si formeranno».

Bassetti: «Impossibile»

Il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, a La Verità e poi ad Agorà, ha espresso idee piuttosto chiare su scuola e obbligo di mascherina. «Solo un ipocrita può dire che a un bambino di sei anni puoi far mettere la mascherina per sei o otto ore. Impossibile».

Parlando della stagione estiva come «trionfo dell’esibizionismo da mascherina», Bassetti è convinto che ci siano altre strade per la prevenzione per difendersi da Covid-19. «Ci sono comportamenti da adottare molto più utili della mascherina», ha spiegato, facendo riferimento al lavaggio delle mani, al distanziamento, all’isolamento domiciliare in caso di tosse e altri sintomi.

«Basta entrare in una scuola per capire che un bambino mette la mascherina e dopo un quarto d’ora se la toglie» ha continuato il professore, tacciando di ipocrisia chi pensa alle dinamiche di classe (interrogazioni comprese) e all’età dei bambini come condizioni favorevoli ad un simile obbligo.

Foto in copertina: Ansa

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