Pallavolo, l’alzatrice del Casalmaggiore è incinta a inizio stagione. Dai tifosi raffica di insulti: «Quella è la porta»

A pochi giorni dall’inizio del campionato l’annuncio della società sulla gravidanza di Lloyd ha scatenato l’ira dei tifosi

Carli Lloyd è tornata a Casalmaggiore, in provincia di Cremona. La squadra con cui da palleggiatrice aveva vinto la Champions League nel 2016. Lloyd, che veste anche la maglia della nazionale statunitense di pallavolo, ha fatto il suo ritorno in Serie A. Con la casacca nera e rosa aveva vinto anche una Supercoppa italiana. Un ritorno gradito ai tifosi che però, alla notizia della sua gravidanza, hanno tirato fuori il peggio del sentimento da tifo ricoprendola di insulti.


Sotto al post della società che annunciava che Lloyd era incinta, alcuni leoni da tastiera si sono lanciati in giudizi da maschi alfa. «Io non la pagherei. Quella è la porta… Ciao», scrive un tifoso evidentemente arrabbiato per aver appreso a pochi giorni dall’inizio del campionato di dover sostituire l’alzatrice con un’altra giocatrice. «È come quando assumi un’operaia dell’Est a tempo indeterminato e lei magicamente resta subito incinta». Questo, oltre all’ostentato maschilismo, ha deciso di metterci anche pure un po’ di razzismo. Giusto per non farsi mancare niente.


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È da quando è uscita la notizia che Carli diventerà mamma che leggo commenti imbarazzanti. E la cosa ancora più triste è che non sono solo uomini, ma anche donne. Davvero diventare una mamma può essere vista come una sciagura? Come una mancanza di rispetto? Come un fatto che colpisce solo la società per cui giochi? No, perché forse qualcuno non lo sa (probabilmente tutti i leoni da tastiera che commentano la notizia) ma se qualcuna di noi atlete rimane incinta il contratto è carta straccia! Non abbiamo tutele, non abbiamo la così detta maternità, che nel 2020 dovrebbe essere sacrosanta. Nulla. È vero, la società si ritrova in difficoltà, ma a noi? Qualcuno ci pensa? Quindi per favore, i commenti sul rispetto, sul “non onorare il lavoro” teneteveli per voi, che diventare mamme è un nostro diritto ed è la cosa più bella del mondo. Good luck @carlilloyd3🤰🏼💗 ..a million positive energies for you🍀

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C’è chi pensa che l’annuncio di Lloyd sia in malafede. «Non ritengo troppo professionale questa scelta, a meno che la gravidanza non sia stata casuale». Il sunto è questo: “Come? Te ne vai in maternità e non giochi neanche?”. Per fortuna è arrivata Carlotta Cambi, alzatrice della nazionale italiana, a chiarire ai disattenti che le pallavoliste, non avendo un contratto da professioniste, non hanno tutele.

«Forse qualcuno non lo sa (probabilmente tutti i leoni da tastiera che commentano la notizia) ma se qualcuna di noi atlete rimane incinta il contratto è carta straccia! – scrive Cambi sul suo profilo Instagram – Non abbiamo tutele, non abbiamo la così detta maternità, che nel 2020 dovrebbe essere sacrosanta. Nulla. È vero, la società si ritrova in difficoltà, ma a noi? Qualcuno ci pensa? Quindi per favore, i commenti sul rispetto, sul “non onorare il lavoro” teneteveli per voi».

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