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Scuola: a Milano sono oltre 5mila le cattedre vacanti, una su cinque

14 Settembre 2020 - 14:13 Redazione
Al via in tutta Italia il nuovo anno scolastico dopo lo stop imposto dalla pandemia. Cirio all’attacco di Azzolina: «Oggi in Piemonte ventimila cattedre vuote. È una vergogna»

All’avvio del nuovo anno sono 5.106 le cattedre vacanti nelle scuole di Milano e provincia. Il rapporto è di un docente su cinque che manca all’appello, su un organico totale di 28.574. Rapporto che si aggrava nel caso degli insegnanti di sostegno: su 4.612 cattedre previste ne mancano circa una su due, quindi quasi il 50%, e questo a fronte di 960 nuove certificazioni di disabilità pervenute al 31 di agosto.

A fornire i numeri è l’Ufficio scolastico territoriale milanese. La situazione più critica si riscontra alle medie, dove i posti di ruolo mancanti sono 2.184, di cui 906 di sostegno. Alle superiori le cattedre vacanti sono 1.795 (di cui 380 di sostegno), alle elementari 994 (di cui 696 di sostegno) e alle materne 133 (di cui 83 di sostegno).

Sullo sfondo del primo giorno del nuovo anno scolastico, non si placa lo scontro tra i governatori delle Regioni e il governo. È il presidente del Piemonte a gettare benzina sul fuoco nello scontro con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Con la ripresa delle lezioni, Alberto Cirio lamenta che nella Regione ci sono 20 mila cattedre vuote: «20 mila insegnanti che mancano, soprattutto quelli di sostegno. Nell’anno del Covid, e con tre mesi di tempo, è ingiustificabile».

Intervenuto a Sky TG24, Cirio critica il governo per la mancanza, soprattutto, degli insegnanti di sostengo: «Ci sono bambini che hanno la necessità di essere assistiti e che questa mattina non hanno trovato l’insegnante. In un Paese civile non è accettabile».

«Misura delle temperatura? Più facile di quanto previsto»

Ma la polemica tra il presidente del Piemonte e la ministra Azzolina si trascina da giorni anche sull’ordinanza della Regione che prevede che i genitori firmino un’autocertificazione sul diario dei figli di aver preso la temperatura a casa. Una scelta criticata da Azzolina perché renderebbe difficile la vita ai genitori.

«E in vigore – dice Cirio e nessuno l’ha impugnata. Questo dimostra che la verifica della febbre è più facile di quanto previsto dal ministro, anche perché i nostri dirigenti, i nostri presidi, i nostri insegnanti, i nostri bidelli sono di gran lunga più efficienti del governo della scuola a livello politico nazionale».

L’ordinanza prevede che in caso di mancata misurazione sia la scuola a provvedere. «Questo governo ha imposto a tutte le aziende di misurare la febbre agli operai che vanno al lavoro – aggiunge il governatore – ha imposto a tutti i sindaci e a tutti gli uffici pubblici di misurare la febbre e dove gestisce lui non misura la febbre ai bambini, che sono soggetti delicati e che nel resto della loro giornata incontrano e convivono con i nonni».

Nel Torinese una caso di positività tra gli insegnanti

All’Istituto Don Milani di Brandizzo, nel Torinese, prosegue senza alcuno stop il primo giorno di scuola, nonostante un tampone positivo registrato tra il personale docente. Si tratta di una maestra della scuola primaria. Il risultato è arrivato lo scorso sabato, ma dopo una valutazione dei protocolli sanitari non si è optato per una chiusura dell’istituto.

A Bologna aule in fiera. Bonaccini: «Ora dobbiamo vincere la sfida»

«Una bella prova di comunità. Non è stato banale e non è stato semplice. Ci siamo arrivati di corsa, forse si sarebbe dovuto, a livello nazionale, partire persino un po’ prima, però siamo qui e a noi piace, più che le chiacchiere rivolte al passato, provare a vincere la sfida dei prossimi giorni e dei prossimi mesi di questo nuovo anno scolastico».

Così il governatore della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dalla zona di Bologna fiere, ha dato il benvenuto agli studenti arrivati in Fiera per il primo giorno di scuola. Al padiglione 34 sono state realizzate 75 aule per 1.600 studenti. «Ho l’impressione – ha aggiunto – che sia l’unico padiglione che viene allestito in Italia non per fare un ospedale, ma per fare una scuola. Speriamo che vada tutto per il meglio sapendo che qualche quota di rischio dovevamo prendercela».

A Firenze campanella suonata anche a teatro

FACEBOOK \ TEATRO DELLA PERGOLA | Gli studenti a lezione in teatro

Da oggi tre classi della scuola media statale Giosuè Carducci faranno lezione nella sala delle Colonne, nel saloncino intitolato a Paolo Poli e nel foyer di galleria del Teatro della Pergola di Firenze. Oltre alle lezioni classiche, gli studenti seguiranno anche lezioni di storia del teatro, etica digitale e un laboratorio teatrale.

Un’iniziativa, quella di aprire le porte del teatro anche alla scuola, fortemente voluta dal comune di Firenze, dal Comune di Scandicci, dal Comune di Pontedera e dalla Regione Toscana e già apprezzata dalla ministra Lucia Azzolina che ha parlato di «grande opportunità di formazione culturale e di arricchimento per i ragazzi» e di «un modello di sana contaminazione tra scuola e cultura».

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