Coronavirus, il monitoraggio dell’Iss: tre settimane per vedere l’effetto della riapertura delle scuole

di Valerio Berra

Secondo il documento con cui ogni settimana l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) monitora l’epidemia, l’età media dei nuovi contagi sarebbe attorno ai 41 anni

I casi di Coronavirus sono aumentati, progressivamente, di settimana in settimana. Anche se quello che succede in Italia è più contenuto di quanto avviene in altri Paesi europei. Comincia così l’analisi che arriva dal report settimanale pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). L’epidemia dalla scorsa settimana ha ricominciato a crescere in 10 regioni. Diminuiscono leggermente i casi importanti dell’estero, 8% questa settimana contro il 10,8% della settimana scorsa. La maggior parte dei casi infatti nascono da infenzioni sul territorio nazionale, in tutto l’84,2%.


Il trend in aumento è registrato da otto settimane. Per questo l’Iss chiede di mantenere alta la soglia di attenzione e non concedere nessun rilassamento delle misure in atto per contenere il contagio, evitando qualsiasi autorizazzione per «di eventi ed iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici». Impossibile al momento valutare l’impatto dell’apertura delle scuole: «questo aspetto sarà valutabile a partire dalle prossime 2-3 settimane».


I focolai sono quasi 3mila

Il numero totale di focolai in Italia è arrivato a 2.868. Di questi 832 sono queli registrati in settimana. Rispetto alla scorsa settimana il numero totale dei focolai, al netto di quelli che si sono esauriti è aumentato così di 698 unità. Ad essere coinvolte sono praticamente tutte le province del territorio italiano: solo 5 su 107 in questo momento non presentano focolai di Coronavirus. L’età mediana dei nuovi contagi è stabile: 41 anni.

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