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Da oggi i farmaci ormonali per transessuali sono gratuiti. Arcigay: «Una rivoluzione»

01 Ottobre 2020 - 15:44 Fabio Giuffrida
D’ora in poi le terapie saranno a carico del Servizio sanitario nazionale. Fabrizio Marrazzo (Gay Center): «Colmato un grave ritardo di 38 anni»

Svolta storica in Italia. Da oggi chi vuole cambiare sesso potrà ricevere le terapie ormonali gratuitamente. D’ora in poi sarà tutto a carico del Servizio sanitario nazionale. Le persone con diagnosi di disforia di genere o di incongruenza di genere accertata da «una equipe multidisciplinare e specialistica dedicata» potranno ricevere i farmaci direttamente dalle farmacie ospedaliere. A deciderlo è stata prima di tutto la giunta della Regione Emilia-Romagna, poi una determina pubblicata in Gazzetta ufficiale dall’Agenzia italiana del Farmaco. La decisione è stata pubblicata il 30 settembre 2020 in Gazzetta Ufficiale ed è entrata in vigore proprio oggi.

«Colmato un ritardo di 38 anni»

«Finalmente le persone trans non avranno più a loro carico il costo della terapia ormonale che per molti diventava una tassa a vita. Questi decreti vanno a colmare un grave ritardo di 38 anni in quanto la legge sul cambio di sesso è del 1982, legge ormai datata che necessita di essere aggiornata» ha dichiarato Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. «Ora speriamo che Meloni e Salvini, che da sempre si oppongono in modo strumentale ai diritti della comunità Lgbtq+ non facciano ostruzionismo nelle regioni governate dalla destra non somministrando gratuitamente gli ormoni alle persone trans».

«Un passo importantissimo»

Questo – per il coordinatore di Arcigay Emilia-Romagna, Marco Tonti, «rappresenta un passo importantissimo per le persone trans perché negli anni abbiamo assistito addirittura alla mancanza di questi farmaci». «L’emergenza sanitaria ha colpito particolarmente le persone Lgbt e soprattutto le persone trans, quelle da un punto di vista sanitario più fragili – ha concluso – Speriamo che la soluzione di Regione ed Aifa risolva questi problemi, almeno in parte». Insomma «una rivoluzione nazionale e regionale».

«Abbiamo appreso dalla Gazzetta Ufficiale che d’ora in poi possiamo prescrivere il testosterone e alcuni tipi di estrogeni in fascia A (quella dei farmaci rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale, ndr) ed è stata anche inserita l’indicazione per la disforia di genere (ovvero il malessere di chi non si riconosce nel proprio genere maschile o femminile che sia, ndr)», dice il professor Francesco Lombardo, endocrinologo della Sapienza, intervistato dall‘Adnkronos.

Cosa c’è scritto in Gazzetta ufficiale

«Inserimento dei medicinali testosterone, testosterone undecanoato, testosterone entantato, esteri del testosterone – si legge in Gazzetta ufficiale – nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale, ai sensi della legge 23 dicembre 1996, n. 648, per l’impiego nel processo di virilizzazione di uomini transgender, previa diagnosi di disforia di genere/incongruenza di genere formulata da una equipe multidisciplinare e specialistica dedicata»

E ancora: «I medicinali di cui all’art. 1 sono erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale per l’impiego nel processo di femminilizzazione di donne transgender, previa diagnosi di disforia di genere/incongruenza di genere formulata da una equipe multidisciplinare e specialistica dedicata, nel rispetto delle condizioni per esso indicate nei rispettivi allegati che fanno parte integrante della presente determina».

Foto in copertina di repertorio: EPA/RADEK PIETRUSZKA

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