Coronavirus, in Francia altri 18.129 casi nelle ultime 24 ore, 76 i morti. Altre quattro città diventano zona “scarlatta”

di Redazione

Altre quattro città entrano nella zona di massima allerta. A Parigi gli ospedali rinviano gli interventi non urgenti e richiamano il personale

E’ ancora allerta massima in Francia, per l’aumento dei contagi da Coronavirus. Nelle ultime ventiquattrore infatti, i nuovi casi sono stati 18.129, in linea con una media che non è mai scesa sotto i 16mila contagi quotidiani (ieri erano stati 18.746). A preoccupare è, oltre al costante bollettino dei morti che sono stati ben 76 solo nell’ultima giornata, il numero di nuovi ricoveri tanto in terapia intensiva quanto nelle strutture ospedaliere “ordinarie”. Gli ospedali della Ile de France, la regione di Parigi colpita molto duramente dal contagio, hanno lanciato un piano di rinvio di tutti gli interventi non urgenti e rafforzamento dei turni del personale sanitario.



Il ministro della Sanità Olivier Veran, nel frattempo, ha ammesso oggi che «la situazione sta peggiorando in diverse nostre città, come in altri Paesi vicini alla Francia». Nel corso del punto settimanale sull’andamento del contagio, il ministro ha annunciato che ora altre quattro città, Lille, Grenoble, Lione e Saint-Etienne – entreranno nella zona di “massima allerta” come Parigi e Marsiglia-Aix en Provence, la cosiddetta zona “scarlatta”, superiore persino alla “rossa”. Segnali preoccupanti ci sono anche a Digione e Clermont-Ferrand che passano da allerta a allerta rafforzata.

Véran ha anche specificato che, però, nel panorama di peggioramento complessivo ci sono segnali di parziale miglioramento da alcune aree finora sottoposte a restrizioni molto severe. «I territori della Nièvre e del Morbihan non sono più in stato di allerta – ha detto Véran – miglioramenti sensibili ci arrivano da Nizza e Bordeaux. E una tendenza positiva si registra a Rennes e a Marsiglia-Aix en Provence». A Parigi, invece, pure questa zona “scarlatta” il tasso di positività è ancora molto alto: il 13.4% della popolazione.

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