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Dimostrato in diretta Tv come la mascherina alzi i livelli di anidride carbonica nel sangue? Ma per favore!

12 Ottobre 2020 - 08:05 David Puente
Cercano di dimostrare che le mascherine sono pericolose, ma lo fanno imbrogliando

Ci segnalano un video pubblicato il 6 luglio 2020 dal titolo «Dimostrato in diretta TV come la mascherina alzi i livelli di Anidride carbonica nel sangue», diffuso anche da siti web italiani, dove si vorrebbe dimostrare la presunta pericolosità delle mascherine utili al contenimento della diffusione del nuovo Coronavirus.

Si tratta di The Highwire, uno dei tanti canali video online, condotto da Del Bigtree. La narrativa è la stessa di altri episodi trattati a Open in passato, dalle fantomatiche teorie di Stefano Montanari a quelle del NoVax Mida Riva. Come quest’ultimo, il conduttore del programma pseudoscientifico utilizza un sensore di anidride carbonica usando come testimonial suo figlio, ma sbaglia tutto.

Il titolo presenta già un elemento di falsità: si sostiene che vi sia la dimostrazione che attraverso la mascherina si alzi il livello di anidride carbonica nel sangue, ma per dimostrarlo bisognerebbe farlo con un esame del sangue. Il sensore utilizzato infatti, non è adatto all’esperimento. Veniamo al resto.

Nel video viene mostrata un’infografica in cui si sostiene che il livello di tossicità verrebbe raggiunto intorno ai 5.000 ppm (particelle per milione), mentre il sensore supererebbe di gran lunga gli 8.000 ppm utilizzando una mascherina N95. La prima falsità sta nel grafico, come spiegano anche i colleghi di AFP. Il livello dei 5.000 ppm non viene raccontato correttamente, come possiamo osservare in una delle slide pubblicate dal sito Federchimica.it dal titolo «Concentrazione limite di esposizione ad un atmosfera di CO2»:

A causa dei rischi per la salute dell’anidride carbonica, l’esposizione media di un operatore sano durante un turno di lavoro di otto ore (TWA) non deve superare lo 0,5% (5.000 ppm).

Si parla addirittura di 8 ore di lavoro, mentre nel video vengono fatti pochi respiri nel giro di pochi secondi. Il valore pericoloso, in realtà, è intorno ai 40.000 ppm come riportato nel sito del CDC americano:

Basis for original (SCP) IDLH: The chosen IDLH is based on the statements by ACGIH [1971] that a 30-minute exposure at 50,000 ppm produces signs of intoxication, and a few minutes of exposure at 70,000 ppm and 100,000 ppm produces unconsciousness [Flury and Zernik 1931]. AIHA [1971] reported that 100,000 ppm is the atmospheric concentration immediately dangerous to life. In addition, Hunter [1975] noted that exposure to 100,000 ppm for only a few minutes can cause loss of consciousness.

Mentre nella slide di Federchimica.it leggevamo la sigla TWA «Time Weighted Average», ossia i valori di concentrazione di una giornata lavorativa di otto ore, in questo caso il CDC riporta un valore sulla base della sigla IDLH, ossia la massima concentrazione di una sostanza ritenuta tossica a cui può essere esposto un essere umano per 30 minuti. Nel caso dell’anidride carbonica, un’esposizione di 50.000 ppm per mezz’ora può causare i primi sintomi di intossicazione. Siamo ben lontani dall’infografica mostrata nel video.

Detto questo, i sostenitori della truffa si basano sulla presunta logica. Ecco, se volevamo usare veramente la logica dovevamo pensare a tutti gli operatori sanitari – e altre tipologie di lavoratori – che per ore e ore indossano le mascherine N95 per proteggersi negli ambienti di lavoro: avremmo dovuto assistere in questi anni a una strage continua. Infine, considerate che questo esperimento fallito, utilizzava una mascherina di tipo N95 che non equivale a una mascherina chirurgica o di quelle in stoffa utilizzate durante l’emergenza Covid-19, decisamente più filtranti.

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