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L’infermiera di Genova minacciata perché lesbica: «Mandano messaggi anche a mia madre. Ho paura di uscire di casa» – L’intervista

29 Ottobre 2020 - 18:32 Fabio Giuffrida
Il video in cui ha denunciato gli atti intimidatori da parte dei vicini di casa ha fatto il giro del Paese. Camilla Cannoni racconta a Open la sua condizione e perché è arrivato il momento di ribellarsi

«Mi insultano per il mio modo di camminare, dà fastidio che esco mano nella mano con la mia ragazza, mi dicono “Lesbica pervertita”, “Vorresti essere un uomo”, “Vorresti avere il caz*o tra le gambe”. Insulti continui, da due anni che hanno reso la mia vita un inferno. Adesso basta». A parlare a Open è Camilla Cannoni, l’infermiera di Genova che ha denunciato in un video l’ennesimo atto intimidatorio subito da parte dei suoi vicini di casa. L’ultimo: specchietto rotto e quattro gomme dell’auto bucate. Una situazione che è diventata insostenibile e che dura da due anni. «Una volta mi hanno detto persino: “Devono abbattere prima te e poi il tuo cane”».

Il video

«Stalking aggravato dall’omofobia»

«Non dormo la notte, ho paura che possano farmi qualcosa. Un inferno, ho paura anche ad uscire. Intanto continuano a scrivere a mia madre, non si sono mai fermati». Per la sua avvocata, Cathy La Torre, si tratta di «atti persecutori, di stalking aggravato dall’omofobia».

«Non accettavo la mia omosessualità»

23 anni, operatrice sono-sanitaria, Camilla ha capito di essere omosessuale due anni fa. «Prima non l’accettavo», al punto che conviveva con un uomo. Dopo aver preso consapevolezza del suo orientamento sessuale, ha conosciuto Martina, la sua attuale fidanzata, con cui adesso convive. «All’inizio, come spesso accade, per i miei genitori è stato uno shock, pensavano fosse solo un periodo». Per la sua avvocata questo caso dimostra che, oggi più che mai, è necessaria una legge contro l’omofobia.

«Noi li abbiamo già diffidati per interrompere gli atti persecutori riconducibili al movente omofobo. Ora abbiamo tre mesi per denunciarli, ci auguriamo che passi la legge Zan così da poterla utilizzare», ha concluso la sua avvocata. Una storia, quella di Camilla, che ricorda gli insulti ricevuti da Martina ed Erika, le due ragazze lesbiche che hanno aperto la pagina Instagram Le perle degli omofobi.

Martina ed Erika rispondono alle 5 domande più assurde sulle lesbiche – Il video

Il ddl Zan

Proprio ieri alla Camera sono stati approvati i primi cinque articoli, su dieci, del ddl Zan contenenti misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità. L’esame della legge sull’omofobia riprenderà martedì 3 novembre. Poi il testo dovrebbe passare al Senato.

Foto in copertina: INSTAGRAM

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